Paolo Corelli ucciso per onore: il presunto killer aveva preso uno schiaffo in faccia da lui

Angeletto Sabatucci avrebbe commesso l'omicidio per una “pizza” in faccia presa il giorno prima

Omicidio di Acilia: il presunto killer di Corelli rinviato a giudizio
Foto gentilmente concesse da Emanuele Valeri (repertorio)

Un delitto d’onore, quello del salumiere di Acilia. Angelo Sabatucci, 27 anni, detto Angeletto il “barbiere” noto per la sua abilità con forbici e capelli, avrebbe sparato e ucciso Paolo Corelli per vendicare una “pizza” presa in faccia il giorno prima. Così si sarebbe appostato, forse per ore sotto casa, e quando Corelli la mattina all’alba è uscito per andare al lavoro in un supermercato lo ha freddato.

Angeletto Sabatucci avrebbe commesso l’omicidio per una “pizza” in faccia presa il giorno prima

Era la mattina di San Valentino dello scorso anno. Prima uno sparo e poi per avere la certezza di finirlo altri due mentre la vittima scalpitava a terra.

Perché quello schiaffo. La procura – raccolte le informative dei carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia – lo ha ricostruito così: Paolo Corelli pretendeva dei soldi da Angeletto. Non per lui ma per il fratello. Era convinto che se il fratello, Claudio, era finito ai domiciliari per una consegna di cocaina – poco più di due etti – fosse colpa del “barbiere” e quindi avrebbe dovuto aiutarlo economicamente. Così lo ha convocato, gli ha dato una sberla (“una pizza” dice nelle intercettazioni chi sapeva della lite) accompagnata da minacce.

Angelo Sabatucci, però, nemmeno per un attimo – secondo gli inquirenti -avrebbe pensato che fosse il caso di finire là quella storia. Non ha pensato che a casa lo aspettava la compagna e il loro bambino ancora piccolo. La sera stessa, invece, avrebbe maturato l’idea dell’omicidio che ora gli è costata l’accusa di omicidio premeditato aggravato dai futili motivi e della crudeltà, porto abusivo di armi a cui poi va aggiunta anche il falso (per la carta d’identità falsa per fuggire all’estero) e l’accusa di estorsione. (leggi qui)

L’estorsione per la latitanza

Per pagarsi la fuga all’estero, infatti, Angelo Sabatucci, ha ideato anche una estorsione messa poi in atto dal fratellastro, Gianluca Losappio, anche lui ora finito in carcere. Ha preteso a suon di minacce 9.000 euro da una mamma di Acilia.

Prima le minacce contro il figlio che a suo dire gli doveva dei soldi e poi la costrizione a versare la somma in due trance: 4.mila e 5.mila. Al momento del pagamento della seconda rata Sabatucci era già in Spagna.

L’altro giorno ha pensato di rientrare, forse riteneva che si erano calmate le acque. Ad attenderlo invece, a Fiumicino, sceso da un volo da Barcellona, ha trovato i carabinieri.

Un delitto d’onore, un delitto d’istinto. Ecco perché si è dato alla fuga già pochi giorni dopo il delitto. Sabatucci sapeva di aver lasciato troppe tracce. Quelle del cellulare che dopo il delitto diventa muto, il suo passaggio in zona, la lite, così da quel giorno a casa non è rientrato. Il tempo di organizzarsi e poi – sempre secondo la ricostruzione di procura e carabinieri – la fuga all’estero dopo aver fatto sparire felpa, la pistola (non ancora rintracciata) e rifornito più di un familiare di telefonini intestati a terze persone.

La compagna (estranea alla vicenda) addebitava quella fuga ad un tradimento per allontanare i sospetti. “Come s’è cacciato per una donna“, ripeteva pure in auto.

Ma già dal giorno dopo in tanti facevano il nome del barbiere per quella esecuzione a San Giorgio.

Le intercettazioni

Il 17 febbraio 2022 una ex di Claudio Corelli, fratello della vittima, senza sapere di essere intercettata parla al telefono con una delle ex della vittima: “M’hanno mandato un messaggio…che la sera prima ha dato la pizza al barbiere. Er ragazzetto 24, 25 anni. Quello che c’ha er barbiere. Così hanno detto. Dice se sa chi è stato. E’ stato lui che gli ha dato una pizza la sera e la mattina l’ha addobbato“. Ucciso, traducono gli inquirenti.