Roma, 1 anno e 2 mesi per spaccio all’ex ragazzino che teneva in panchina Buffon

Ex talento delle nazionali azzurre, capace di fare il titolare e tenere fuori il campione del Mondo Gigi Buffon, arrestato per spaccio

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Foto d'archivio non collegata ai fatti. Canaledieci.it

La seconda vita di Marco Caterini, quello che da giovanissimo teneva in panchina nientemeno che Gianlugi Buffon, portiere del Parma e della Juventus e per anni della nazionale italiana di calcio campione del mondo nel 2006, non è certo paragonabile a quando era un giovane fuoriclasse del pallone.

Ex talento delle nazionali azzurre, capace di fare il titolare e tenere fuori il campione del Mondo Gigi Buffon, arrestato per spaccio

Caterini è in manette da giugno dopo essere stato arrestato per spaccio di cocaina al Quarticciolo e neanche la sua successiva carriera lavorativa da perito assicurativo lo ha salvato dal demone della droga.

Ai tempi delle nazionali giovanili, tra under 15 ed under 16 lui giocava titolare e “Super Gigi” lo osservava, era il suo secondo nel ruolo e già a quell’età Caterini aveva in carniere una coppa italia giovanile, il torneo di Parigi del 2003 e un titolo di campione nazionale nella categoria Allievi, vinto giocando in squadra con il coetaneo Totti.

Poi, come spesso succede nelle carriere delle stelle in erba, un infortunio gli ha tarpato le ali sul più bello.

Caterini a quel punto si è perso sempre più e la Roma non lo ha confermato, interrompendo il suo percorso sportivo e facendo iniziare il suo declino anche a livello umano, culminato con l’entrata nell’universo dei pusher e della malavita.

Adesso, 45enne, Caterini affronta questi nuovi e gravi problemi legali, dopo essere caduto in balia della dipendenza da droghe e aver iniziato a spacciare per pagarsi la polvere bianca.

Successivamente, proprio oggi, martedì 7 marzo, Caterini dopo l’arresto di giugno è stato condannato per spaccio di droga, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ad una pena di 1 anno e 2 mesi in primo grado, con pena sospesa.

Al momento il giudice ha valutato positivamente gli sforzi di redimersi da parte di Caterini, e gli ha tolto gli arresti domiciliari, tramutandoli in pena sospesa dopo che l’uomo era stato bloccato e ammanettato il 2 giugno in via Manfredonia da due poliziotti in borghese.

Colto in flagranza di reato nell’atto di spacciare per le vie del Qaurticciolo, Caterini ha provato a fuggire e poi una volta catturato ha ferito un agente per liberarsi.

Nella colluttazione con gli agenti Caterini fa cadere a terra il suo portafoglio con i documenti ed è stato incastrato.

Come aggravante, poco dopo su un muretto della stessa via sono stati trovati vari involucri di cocaina, completando il quadro degli indizi di colpevolezza a suo carico.

Comunque Caterini sta facendo di tutto da mesi per ritrovare la retta via, tanto che aveva sempre detto di spacciare quel tanto che bastava per pagarsi da sniffare e ha iniziato da subito un percorso di disintossicazione presso la Asl.

Recentemente vi abbiamo raccontato di un’altra vicenda che ha visto essere arrestato per possesso di droga in casa e 60mila euro in contanti un altro ex atleta delle giovanili della As Roma, 19enne, che è risultato essere molto ben inserito nel mondo dello spaccio e della malavita capitolina.

Come sempre in questi casi ricordiamo ai lettori che la posizione del soggetto raggiunto dal provvedimento è quello di indagato e che le prove si formano nel corso del processo. Fino al terzo grado di giudizio un indagato non può essere considerato colpevole.

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