Roma, rapina e tentata estorsione: condannata Tamara, ex di Daniele De Rossi

L'ex moglie del centrocampista della Roma e della nazionale è stata condannata insieme ad altre due persone per le violenze perpetrate ai danni di un imprenditore nel 2013

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Roma: Tamara Pisnoli, ex moglie dell’indimenticata bandiera giallorossa Daniele De Rossi, è stata condannata a 7 anni di carcere per rapina aggravata e tentata estorsione ai danni dell’imprenditore Antonello Ieffi, ex compagno di Manuela Arcuri, pretendendo un bonifico di 150mila euro -.

L’ex moglie del centrocampista della Roma e della nazionale è stata condannata insieme ad altre due persone per le violenze perpetrate ai danni di un imprenditore nel 2013

La 39enne di Ostia, Tamara Pisnoli, ex moglie del centrocampista della Roma e della nazionale Daniele De Rossi, recentemente esonerato in serie B dalla guida tecnica della Spal, dove si era insediato ad ottobre scorso, (leggi qui) è stata condannata per aver preteso con la forza quel bonifico. Dovrà scontare una pena di  7 anni e due mesi di carcere.

La pena è stata stabilita nella giornata di venerdì 24 febbraio dai giudici della quarta sezione del tribunale di Roma, con la stessa sentenza comminata ai danni di Francesco Milano e Francesco Camilletti, che avrebbero obbligato Ieffi ad andare a casa della Pisnoli, dove l’imprenditore sarebbe stato malmenato per tentare di ottenere la somma in questione.

Trova dunque risoluzione una storia di cronaca nera verificatasi 10 anni fa, nell’estate del 2013, a seguito della denuncia della vittima, con lunghe indagini da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo capitolino.

Tamara, ex di De Rossi e figlia di Massimo Pisnoli, ucciso nell’agosto 2008 per motivi connessi ad una precedente rapina, aveva concluso da poco un affare con Ieffi, dandogli dei soldi come acconto per l’acquisto di una licenza per un impianto fotovoltaico appartenente alla società E-Building Real Estate, facente capo all’imprenditore.

A un certo punto però la Pisnoli avrebbe deciso di tirarsi fuori dall’affare esigendo con la forza bruta di riavere indietro non solo la somma versata, 84mila euro, ma di riceverla “maggiorata”, pretendendo 150mila euro.

L’imprenditore ha rifiutato, e il 17 luglio 2013 la Pisnoli le ha teso l’agguato del quale Ieffi è stato vittima, con un’imboscata in un bar.

Condotto a casa della Pisnoli, lì Ieffi è stato picchiato e minacciato di morte dalla ex di De Rossi, venendo ferito anche con un coltello.

Alla fine Ieffi è stato portato in un altro posto e poi scaricato in strada, dato che non aveva ceduto alla violenza.

L’aggredito aveva poi trovato la forza di denunciare i fatti alle forze dell’ordine, che hanno fatto partire l’inchiesta.

Per la Pisnoli ed i due picchiatori la sentenza di ieri è solo il primo tassello di una vicenda ancora lontana dalla conclusione, dato che tutti e tre hanno annunciato che faranno ricorso in appello.

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