Anarchici, presidio davanti alla Cassazione: “Se Cospito muore sarà lotta”

La piazza presidiata da cordini di poliziotti: si temono attacchi da parte degli anarchici al Palazzaccio

È finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei. Da oggi inizia il momento della lotta”. E’ così che gli anarchici dalla tarda mattinata di oggi in presidio a Roma davanti alla Cassazione –  dove si discute il ricorso di Alfredo Cospito, il militante in sciopero della fame da ottobre contro il 41 bis – annunciano le loro intenzioni.

La piazza presidiata da cordini di poliziotti: si temono attacchi da parte degli anarchici al Palazzaccio

Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto – ha dichiarato uno dei manifestanti al megafono –  Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l’inferno per i ricchi in questo Paese, sarà lotta”.

Nel corso del comizio sono stati ricordati anche “i compagni delle Brigate Rosse che sono al 41 bis“.

In piazza sono stati esposti diversi striscioni tra cui “Il carcere uccide” e “Lo Stato democratico con il 41 bis tortura“. In rosso e bianco su un altro striscione nero si legge “Contro l’ergastolo ostativo e il 41 bis, solidarietà con Alfredo Cospito“. Tutta la zona è presidiata già da questa mattina dalle forze dell’ordine.

Anche l’accesso alle scale che conducono all’ingresso del Palazzaccio sono presidiate dalla polizia e dai blindati.

Cospito, che era detenuto da oltre 10 anni al Bancali di Sassari per la gambizzazione dell’allora ad dell’Ansaldo, Roberto Adinolfi, in sciopero della fame dal 30 ottobre, è stato prima trasferito nel penitenziario di Opera a Milano per le precarie condizioni di salute, poi al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano.

Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano nel cuneese nel 2006, che non provocarono feriti.

La decisione

Serve un nuovo pronunciamento, infatti, sul caso Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero da 4 mesi contro il carcere duro previsto dal 41bis e a cui era stato relegato mesi fa perché ritenuto ancora un leader in contatto coi militanti esterni. A sollecitarlo il suo legale, il penalista romano Fabio Rossi Albertini.

Per la prima volta, dopo mesi di proteste e di attacchi, è stato nei giorni il pg della Cassazione sostenendo che Cospito non avrebbe ritenuto attuali tali rapporti e la pericolosità del detenuto. Ma sarà cruciale al riguardo il pronunciamento della Cassazione. (leggi qui)

La Cassazione annulli con rinvio, per un nuovo esame, l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che ha confermato il 41 bis per Cospito”. A chiederlo il pg della Cassazione, Pietro Gaeta nella requisitoria depositata il 12 febbraio in vista dell’udienza di oggi.

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