Cospito, per la prima volta in forse il carcere duro per l’anarchico

Per il pg della Cassazione il 41 bis a Cospito non andava dato. Verso un pronunciamento bis del Riesame

Fonte profilo Instagram Osa Roma

Serve un nuovo pronunciamento sul caso Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero da 4 mesi contro il carcere duro previsto dal 41bis e a cui era stato relegato mesi fa perché ritenuto ancora un leader in contatto coi militanti esterni. E’ la linea del pg della Cassazione che non avrebbe ritenuto attuali tali rapporti e la pericolosità del detenuto.

Per il pg della Cassazione il 41 bis a Cospito non andava dato. Verso un pronunciamento bis del Riesame

La Cassazione annulli con rinvio, per un nuovo esame, l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che ha confermato il 41 bis per Cospito”. A chiederlo il pg della Cassazione, Pietro Gaeta nella requisitoria appena depositata in vista dell’udienza del 24.

Sollecitato un nuovo pronunciamento del Riesame

Il 41bis non può giustificare la “rarefazione e la compressione di altre libertà inframurariese non con l’impedimento di “contatti e collegamenti che risultino “concretamente” e “specificamente” finalizzati ad evitare “ulteriori reati o attività dell’associazione esterna“, scrive il Pg sottolineando che “è necessario che emerga una “base fattuale” sulla base di “elementi immanenti e definiti“, cosa che “non è dato riscontrare” nell’ordinanza del tribunale di sorveglianza su Cospito. In altre parole il pg mette in dubbio l’attualità dei collegamenti di Cospito con l’esterno.

La verifica su tale punto essenziale – scrive il pg – non traspare nelle motivazioni del provvedimenti” ma è “necessaria” e non può essere “desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale” né dall’essere egli divenuto ‘punto di riferimento’ dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate“.

Il 24 febbraio la Corte di Cassazione, infatti, è chiamata a pronunciarsi sul ricorso, presentato dalla difesa dell’anarchico, contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il regime del carcere duro. Ora la novità. Si ritiene che la procura generale riterrebbe il 41 bis a Cospito superato dagli eventi, tanto da spingere verso la revoca.

Le condizioni dell’anarchico intanto preoccupano i medici: pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache, ha riferito il medico di parte all’avvocato Flavio Rossi Albertini, il penalista romano difensore di Cospito.

Per il detenuto ieri pomeriggio, intanto, è stato disposto il trasferimento dal centro clinico del carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano.

Per evitare gli attacchi di gruppi anarchici in solidarietà col loro leader anche a piazzale Clodio sono state attivate tutte le misure di protezione con una maggiore vigilanza (leggi qui). 

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