Lo hanno apostrofato più volte come un “negro di m…” e visto che questi non reagiva, evitava zuffe, prima gli hanno lanciato un mattone e poi lo hanno accerchiato per prenderlo a calci, ovunque. Vittima di un’azione spietata e senza un briciolo di motivazione un 31enne di Monterotondo. Ora è caccia al branco, almeno cinque o sei ragazzi.
Il giovane di origine ecuadoregna riascoltato di nuovo dai carabinieri
Sull’episodio avvenuto nella notte di domenica 12 febbraio allo Scalo è stata aperta una indagine coordinata dalla procura di Tivoli. Ieri il giovane pestato è stato riascoltato dai carabinieri della compagnia di Monterotondo dove a 24 ore dal pestaggio a sfondo razziale aveva presentato denuncia.
La vittima, un 31enne originario di Capoverde, con passaporto italiano, medicato poi al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore con dieci giorni di prognosi.
“Avevo un appuntamento con un amico in un locale vicino casa mia aperto tutta la notte. Era l’una e mezzo…Mi hanno insultato e picchiato”, il racconto della vittima.
A ripercorrere le fasi dell’aggressione con un post su facebook un amico della vittima: “Mentre stava passeggiando – ha scritto -, dall’altro lato della strada ha ricevuto insulti per il colore della pelle. Sebbene abbia cercato in tutti i modi di non cadere alle provocazioni di questi mentecatti, il capo branco della baby gang ha tentato di colpirlo in testa con un mattone, fallendo nell’impresa. Questo però non ha fatto altro che alimentare la loro irruenza: dopo averlo accerchiato in sette e scaraventato per terra, hanno iniziato a sferrare una serie ripetuta di pugni e calci al volto, al torace, agli arti superiori e agli arti inferiori”.
I carabinieri, ricevuta la denuncia, hanno subito passato a rassegna tutte le videocamere puntate su Monterotondo Scalo. gli aggressori potrebbero avere le ore contate.
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