Ostia: oggi, 9 febbraio, quello che doveva rappresentare un momento di riflessione sul ricordo delle Foibe durante il Consiglio del X Municipio si è trasformato in una rissa con minacce di morte spintoni, con protagonisti alcuni consiglieri della destra e attivisti dell’estrema sinistra. Momenti di tensione scaturiti dall’intervento della scrittrice Giuseppina Mellace, considerata da una frangia dell’opposizione come una revisionista influenzata da una visione non corretta delle vicende storiche.
Tensione altissima al termine dell’intervento in ricordo della tragedia della Foibe: volano parole grosse, minacce di morte e spintoni
Tutto è avvenuto alla vigilia del 10 febbraio, al termine di un intervento anticipatore della Giornata del ricordo, su proposta del X Municipio e con protagonista e vittima Alessandro Aguzzetti, che è stato da noi intervistato e racconta di aver ricevuto pesanti minacce di morte, ma andiamo con ordine.
Quella delle foibe rappresentano una vicenda storica che a livello nazionale ma che in molte città rappresenta ancora un tabù del quale è difficile parlare da anni senza essere tacciati, per l’appunto, dell’accusa di revisionismo.
Al termine del minuto di silenzio intorno mezzogiorno la Mellace ha iniziato a parlare scatenando le ire di alcuni membri dell’opposizione che hanno tacciato le sue parole come strumentali alla sinistra, abbandonando l’Aula Consiliare.
A quel punto un attivista di estrema sinistra avrebbe pesantemente offeso un esponente dell’opposizione, ossia proprio Alessandro Aguzzetti, attualmente facente parte del Gruppo Misto dopo essere uscito da Italexit, che stava andando via.
Aguzzetti, a canaledieci.it, dichiara quanto segue, ricostruendo la vicenda: “Alla fine dell’intervento della scrittrice sono stato apostrofato in malo modo da un esponente dell’estrema sinistra che personalmente non avevo mai visto. Quest’uomo mi ha detto, testuali parole ‘Fascista di m…ti taglio la gola’ aggiungendo poi, sempre al mio indirizzo ‘Se io avessi 10 anni di meno ti avrei lasciato per terra, dovresti finire infoibato'”.
Ora, posto che la mia colorazione politica può essere oggetto di critica, ma sto già procedendo con le denunce per tutelare la mia immagine perchè dalle mie parti “ti taglio la gola” rappresenta una minaccia di morte e questo è intollerabile.
“Inoltre – conclude Aguzzetti – e può confermarlo anche il personale della polizia locale che era presente in Aula che in ogni caso non sono volati nè calci nè pugni ma solo qualche spintone e tante parole grosse, è grave, d’accordo, ma nessuna rissa vera e propria, ma è ovvio che ascoltando queste offese la platea si sia surriscaldata”.
con le indagini degli inquirenti che chiariranno l’accaduto durante le indagini scaturite a seguito dell’episodio di violenza e certificano un forte stato di tensione all’interno del Consiglio del Decimo Municipio.
La replica della maggioranza del X Municipio
Anche la maggioranza del X Municipio ha immediatamente fornito la propria versione dei fatti, stigmatizzando l’accaduto: “I consiglieri di maggioranza presenti in aula condannano fermamente la violenza verbale e fisica esercitata oggi in aula consiliare del X Municipio da esponenti della destra durante la conferenza dedicata alla riflessione sulle foibe a cura della prof. Mellace.
“I consiglieri delle destre presenti in aula – prosegue la nota – si alzavano contestando rumorosamente la relatrice, fino a dire parolacce. Poi, mentre questi lasciavano l’aula, due persone del pubblico si scagliavano attaccando verbalmente e fisicamente un altro spettatore che ne criticava la condotta antidemocratica. Ne scaturiva un’aggressione di particolare violenza. Una condotta inaccettabile sempre, particolarmente grave nell’aula del Consiglio, e che dimostra, ancora una volta, l’assoluta incapacità dell’estrema destra del nostro Municipio di rispettare le più banali regole della democrazia e del vivere civile”
Sono inoltre giorni molto delicati per Ostia, con, notizia di oggi, un’altro rallentamento nella misteriosa vicenda del caso dell’ormai fatiscente area dello stabilimento “La Casetta” (leggi qui): difatti nonostante la sentenza del Tribunale da oltre tre anni abbia ordinato al Campidoglio la restituzione dello stabilimento al concessionario si preferisce lasciarlo alla mercè dei vandali, in quello che una volta era il tempio sul litorale romano del jet set della Città Eterna (leggi qui).
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