Hasib conferma coi gesti: “Pestato dalla polizia”

Il giovane sordomuto conferma coi gesti il pestaggio subìto

Un racconto fatto di gesti conferma le accuse a un manipolo di poliziotti. Hasib Omerovic, il 36enne rom sordomuto dalla nascita, volato giù dalla finestra di casa a Primavalle durante una perquisizione non autorizzata, ha raccontato per la prima ai magistrati la sua versione dei fatti.

Il giovane sordomuto conferma coi gesti il pestaggio subìto

Una conferma la sua: “Sono stato pestato”, è sembrato riferire colpendosi sulle braccia, alle gambe, all’addome.

L’uomo dopo oltre sei mesi di ricovero in ospedale è stato dimesso ed ha potuto incontrare il pm Stefano Luciani che indaga sul caso e procede su sei agenti, di cui uno finito ai domiciliari per tortura e gli altri per averlo cercato di coprire fornendo chi dettagli non precisi all’autorità giudiziaria o tarando dei verbali.

Una versione quella di Hasib raccontata nemmeno con la lingua dei segni che non conosce ma con i gesti.

Conferma le accuse

Hasib ha descritto a suo modo l’aggressione, confermando la versione fornita agli inquirenti dalla sorella Sonita (affetta da un ritardo cognitivo) e in casa con lui al momento dell’irruzione di quattro agenti.

La posizione più pesante nell’inchiesta resta quella di Andrea P., il poliziotto finito ai domiciliari a dicembre con l’accusa di tortura (leggi qui).  Era entrato a casa degli Omerovic insieme a tre colleghi pure loro ora indagati per aver falsificato l’annotazione di servizio omettendo i riferimenti alle violenze. Altri due colleghi sono invece accusati di depistaggio.

L’agente, secondo la ricostruzione della Procura, “senza alcun apparente motivo, colpiva Hasib con due schiaffi nella zona compresa tra il collo ed il visocome riporta il capo di imputazione – rivolgendo, con fare decisamente alterato, la seguente frase: “Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina“”.

Il riferimento era a un post su Facebook, poi rimosso, nel quale una abitante di Primavalle accusava Hasib di avere molestato per strada alcune ragazzine.

Escluso il tentato omicidio

Nella ricostruzione della Squadra Mobile, delegata alle indagini dalla procura, Hasib, rimasto solo nella stanza, avrebbe aperto la finestra e si sarebbe buttato di sotto. Sonita, testimone del pestaggio, considerata attendibile nonostante sia affetta da un ritardo mentale, invece, aveva raccontato che Hasib sarebbe stato preso per i piedi. La procura, però, per ora, ha escluso il tentato omicidio.

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