Porta cocaina a un cliente detenuto a Regina Coeli, avvocato finisce in manette. Il fermo – da quanto risulta a Canaledieci.it – è scattato ieri nell’istituto carcerario romano dove Danilo Siliquini penalista del foro di Roma, che ha assistito in passato anche uno dei personaggi protagonisti dell’inchiesta Mafia Capitale, avrebbe introdotto della neve bianca nell’istituto penitenziario.
L’arresto dell’avvocato scattato durante il colloquio con un suo assistito
A bloccarlo gli agenti della polizia penitenziaria che hanno fatto scattare le manette per spaccio con l’aggravante di aver fatto circolare droga dentro una struttura penitenziaria.
L’avvocato avrebbe tentato di consegnare lo stupefacente, una decina di grammi di cocaina, durante il colloquio col cliente. Al momento del passaggio, però, gli agenti sono intervenuti. Oltre alla droga recuperata anche sostanza da taglio.
L’arresto dell’avvocato, su richiesta del pm Carlo Villani, è stato convalidato. Per il penalista il giudice, che ha proceduto alla convalida, ha disposto gli arresti domiciliari. Probabilmente il legale era già attenzionato dalla vigilanza interna che lo ha seguito con attenzione dal momento dell’ingresso a Regina Coeli.
Chi introduce la droga
Non è la prima volta che dei visitatori nel carcere di Trastevere finiscono in manette nel tentativo di consegnare sostanze stupefacenti a chi è detenuto. Una incombenza di cui spesso si caricano i familiari dei carcerati. Qualche anno fa proprio a Regina Coeli era stata arrestata una donna che aveva portato al marito un pentolone con sugo di carne. All’interno tra le polpette involucri di hashish.
L’odontotecnico di Rebibbia
A fine dicembre è finito in manette anche un odontotecnico per motivi analoghi. L’uomo, un professionista insospettabile, è stato scoperto ad “arrotondare” il proprio salario spacciando cocaina all’interno del carcere di Rebibbia.
Tutto sarebbe partito da una segnalazione interna: è stato scoperto così che il 57enne, odontotecnico della Asl in servizio presso l’ambulatorio della casa circondariale, era solito rifornire alcuni detenuti di dosi di neve bianca.
Per quanto riguarda l’avvocato Siliquini, ora, sarà un processo, ed eventualmente tre gradi di giudizio, a stabilire se abbia commesso o meno il reato che gli è stato contestato.
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