Leonardo, l'unico sopravvissuto piange gli amici: salvo per miracolo
E’ vigile e fuori pericolo. Leonardo Chiapparelli, 21 anni, l’unico sopravvissuto della strage dei ragazzini di Fonte Nuova potrebbe tornare a casa tra qualche giorno. (leggi qui). Intanto il sindaco di Fonte Nuova, Piero Presutti ha annunciato il lutto cittadino per il giorno del funerale dei cinque giovani morti sulla Nomentana l’altra notte.
La città è in lacrime, l’unico sollievo arriva dal miglioramento di Leonardo, dichiarato fuori pericolo.
Al Sant’Andrea dove è ricoverato dalla notte maledetta del 27 gennaio in cui suoi cinque amici sono morti praticamente sul colpo per una sbandata sulla via Nomentana a un passo da casa, i medici stanno lavorando su un doppio fronte, quello clinico e psicologico. E’ stata una squadra di psicologi a informarlo della morte degli amici, tra cui tre fraterni, con cui era cresciuto insieme.
Non sarà facile per lui, infatti, accettare tanti lutti e sentire la gioia e il peso di essere l’unico sopravvissuto. Anche la sua famiglia è scossa, sconvolta nel pensiero di chi non c’è più.
Leonardo quella notte ha avuto la prontezza di far avvisare la madre che stava andando in ospedale per un brutto incidente di cui nemmeno lui probabilmente poteva aver intuito le proporzioni. Da quel momento poi si sono diffuse solo notizie agghiaccianti con l’elenco dei morti che aumentava di minuto in minuto.
Il dramma si è verificato via Nomentana, all’altezza di Tr Lupara di Fonte Nuova alle due e mezza di notte dopo una serata ad un pub. Le vittime i ventunenni Valerio Di Paolo, il guidatore – almeno così si ritiene visto che la Fiat Cinquecento su cui viaggiavano i sei ragazzi risulterebbe intestata a sua madre – Alessio Guerrieri e Simone Ramazzotti, gli ultimi due cugini, e le 17enni Giulia Sclavo (quest’ultima morta poco dopo l’arrivo al Policlinico Umberto I di Roma) e Flavia Troisi, compiuti due giorni prima.
“Non bevevano, non fumavano, dei bravi ragazzi – dice il padre di Leonardo – L’unico eccesso quel passaggio in più per un paio di chilometri. Aspettiamo di sapere cosa è successo dalle telecamere fissate in quel tratto, sulla curva. Potrebbe essere stato un malore, un guasto o magari una sbandata. So solo che un intera comunità è in lutto, risucchiata da un enorme dolore“.
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