Sospesa la gara della Regione Lazio per la vigilanza privata negli uffici pubblici: il ricorso accolto

Bando per vigilanza privata negli uffici pubblici del territorio: accolto il ricorso di un'azienda sulla gara ritenuta illegittima. Il TAR congela tutti gli atti e rinvia a febbraio la decisione di annullamento

Foto d'archivio - fonte Instagram

Sul bando per l’assegnazione della vigilanza privata degli uffici pubblici della Regione Lazio, pubblicato a dicembre 2022, arriva nelle ultime ore la sospensiva del Tar.

Su questa procedura aperta suddivisa in sette lotti e finalizzata alla “stipula di convenzioni quadro per l’affidamento dei servizi di vigilanza armata e guardiania per le amministrazioni del territorio della Regione Lazio”, la società Gia.Ma S.r.l. aveva rilevato diverse anomalie e presentato un ricorso che oggi è stato accolto, congelando temporaneamente gli atti.

Bando per vigilanza privata negli uffici pubblici del territorio: accolto il ricorso di un’azienda sulla gara ritenuta illegittima. Il TAR congela tutti gli atti e rinvia a febbraio la decisione di annullamento

A dicembre 2022, la Regione Lazio pubblica un bando per l’affidamento del servizio di vigilanza armata e guardiania per le sedi istituzionali del territorio. L’importo complessivo a base di gara è di 88.590.000,00 euro e prevede l’affidamento di cinque lotti riguardano le amministrazioni situate nei territori dei vari municipi di Roma, e i successivi due (lotti 6 e 7) riferiti ai servizi di guardiania nel territorio di Roma Capitale, ma in tutti casi senza una chiara indicazione di quali siano le amministrazioni a cui sono destinati i servizi.

Proprio su questo le prime perplessità arrivarono dal Savip, con un intervento del Segretario Nazionale Vincenzo Vicario, che evidenziava il suo stupore per una procedura lanciata con tempi e modi nebulosi: “La Regione Lazio conferma ancora una volta di non aver chiaro non solo come si controlla l’esecuzione di un contratto di sicurezza privata ma, ancor prima, come se ne bandisce la gara – dichiarò pochi giorni dopo la pubblicazione del bando -. E questo è foriero di rischi e disagi non solo per gli imprenditori ma soprattutto per i lavoratori. Il recente appalto per 88,5 milioni di euro, le cui offerte saranno note l’8 febbraio 2023, pochi giorni prima delle prossime elezioni, ne è un chiaro esempio” (leggi qui).

Con queste premesse anche la GIA.MA S.r.l., un’impresa esercente servizi di vigilanza armata, che era interessata a partecipare alla competizione per i lotti di vigilanza armata, si è vista impossibilitata a partecipare alla gara per la difficoltà di formulare un’offerta seria e consapevole, ed ha presentato il ricorso a TAR oggi accolto con una sospensiva sulle diverse motivazioni.

Il ricorso della GIA.MA.

Il ricorso presentato propone articolate censure che ritengono illegittimo il bando. In primis la richiesta anche nel caso di partecipazione in raggruppamento temporaneo, dell’autorizzazione art. 134 del T.U.L.P.S., per tutte le imprese. Una condizione necessaria per l’80% delle prestazioni a servizi previsti di vigilanza armata fissa e mobile con effetti piuttosto limitativi della più ampia partecipazione alla gara.

Altro elemento già sottolineato dal Savip e che complica enormemente la corretta formulazione di un’offerta, è poi la mancanza di una puntuale identificazione delle amministrazioni pubbliche destinatarie delle convenzioni quadro.

Tra gli elementi deboli, anche il termine per la presentazione delle offerte, fissato al giorno 7 febbraio 2023, e cioè antecedente la prima camera di consiglio utile per l’esame collegiale dell’istanza cautelare.

Queste ed altre criticità della gara in oggetto, di rilevante estensione e importo sono state dunque elementi sufficienti al momento ad accogliere l’istanza sospensiva, che  demanderà alla sede collegiale la più completa valutazione in camera di consiglio il prossimo 8 febbraio 2023.

Intanto, Bando, Disciplinare, Capitolato Speciale d’Appalto, Relazione Tecnico-Illustrativa e di tutti gli contenuti pubblicati dalla Stazione appaltante, sono stati congelati.

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Vigilanza privata degli uffici pubblici, il Savip: “La Regione Lazio chiarisca”