Un nuovo incontro, probabilmente l'ultimo, tra i gestori dello stabile e i Padri Pallottini è previsto per la prossima settimana
Ostia: il “tira e molla” tra i gestori del teatro Nino Manfredi e i Padri Pallottini proprietari delle mura, schierati con i rispettivi avvocati per una disputa economica che rischia di far chiudere lo storico stabile di via dei Pallottini 10, è nella fase cruciale, dopo la richiesta dei Pallottini di un aumento dell’affitto, con annesso pagamento di somme pregresse, e numerosi tentativi di riconciliazione andati a vuoto.
Una petizione dal titolo “Salviamo il Teatro Nino Manfredi” con raccolta firme tuttora in corso è stata lanciata e sottoscritta online nelle scorse ore sul celebre portale change.org (leggi qui).
Poi è partita una “rivolta social”, principalmente su facebook, con un grande sostegno da parte di molti cittadini, che evidentemente ha smosso le acque portando ad una minima riapertura delle contrattazioni.
La sottoscrizione della petizione social è stata l’azione che ha dato nuovo impulso ad una situazione che pareva oramai essersi arenata, dando visibilità ed eco alle diatribe che rischiano di far chiudere i battenti ad un apprezzatissimo polo culturale.
Sicuramente non è un periodo facile per i teatri lidensi, dato che giusto a fine anno vi avevamo raccontato di come il Teatro del Lido, gestito dal comune di Roma (leggi qui), sia riuscito davvero in extremis ad organizzare l’evento di Capodanno dopo averne annunciato l’annullamento.
Poi però è arrivata la proroga di sei mesi del precedente contratto (in scadenza lo scorso 31 dicembre) che legava il teatro ostiense al Campidoglio e lo spettacolo è andato in scena.
Ma di certo, come potrete leggere dalle dichiarazioni della rappresentante dello stabile di via delle Sirene 22, la situazione tra chi deve gestire il teatro e chi lo deve amministrare è alquanto tesa, con gravi ritardi nella presentazione del nuovo cartellone 2023 legati proprio a questa proroga tardiva.
Tutto questo avviene in un periodo dove, giusto pochi giorni fa (leggi qui), diverse auto in sosta nei pressi della Chiesa Regina Pacis a Ostia, sono state distrutte, con finestrini esplosi e tettucci divelti dalla notte di botti senza limiti dell’ultimo San Silvestro, in un vero bollettino di “guerriglia urbana” in tutta la Città Eterna (leggi qui).
Luciano Colantoni, membro dell’”esecutivo” del teatro stesso, tuttavia, comunica in esclusiva a canaledieci.it che la notizia del giorno è che, dopo le rimostranze espresse via social e le numerose trattative infruttuose, “Si è riaperto uno spiraglio tra le parti, proprio nel momento in cui sembravamo essere giunti ad un punto morto e lo smantellamento del Nino Manfredi pareva ormai cosa certa”.
Tuttavia, Colantoni precisa, a titolo strettamente personale, di non essere sicuro del buon esito della trattativa: “Dal mio punto di vista sono comunque pessimista sul fatto che si giungerà ad un accordo, il momento non è semplice e raccomando la massima delicatezza nel riportare queste mie parole. Lunedì prossimo, 16 gennaio, sarà il giorno ‘x’. Avremo l’incontro decisivo tra gli avvocati delle rispettive parti e lì ci si augura di risolvere positivamente la questione”.
Su cosa accadrà se questo accordo non dovesse arrivare in extremis, Colantoni afferma: “Di fatto lunedì prossimo sarà un’’ultima chiamata’, perché lo sfratto dalle strutture è previsto a breve, già questo mese, per il prossimo 23 gennaio. Quindi, se non andasse tutto in porto fra due giorni, gli attuali responsabili del Teatro Nino Manfredi si riserveranno di fare tutto quello che è loro possibile per controbattere un eventuale verdetto negativo”.
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