Martina Scialdone: chi era l’avvocata uccisa dall’ex

L'avvocata si occupava di diritto di famiglia: gioiosa e solare lavorava in uno studio ai Parioli

Da avvocata occupandosi di famiglia era la prima ad occuparsi e interessarsi dei supplizi che molte donne sono costrette a sopportare nei momenti della separazione. Ma ieri sera Martina Scialdone, da due anni iscritta all’albo degli avvocati di Roma e impegnata in uno studio ai Parioli, non si aspettava di certo di finire ammazzata. Anche se in un momento ha avuto paura (leggi qui). 

L’avvocata si occupava di diritto di famiglia: gioiosa e solare lavorava in uno studio ai Parioli

Forse quando ha visto gli occhi furiosi di lui, che la provocava e offendeva a voce alta dopo averle dato appuntamento al ristorante Brado, al Tuscolano, per un chiarimento. E’ allora che è andata in bagno e ha chiamato il fratello. “Vieni qui”, gli ha detto. Voleva sentirsi più sicura. Ma mai avrebbe immaginato altrimenti si sarebbe chiusa in bagno ed aspettato la polizia.

Fatto sta che ha vinto l’odio dell’ex. Nemmeno la presenza del fratello della vittima è riuscita a calmare infatti l’omicida Costantino Bonaiuti, un ingegnere di origine italo-etiope e funzionario dell’Enav, che uscito da casa con una pistola in tasca in un attimo ha portato a termine il suo piano.

Appena dal ristorante hanno invitato la coppia ad uscire lui ha tirato fuori la pistola e in un istante ha sparato. Poi è salito in macchina ed è andato via. Missione compiuta.

Il compleanno

L’avvocata Martina Scialdone aveva solo 34 anni, festeggiati il 21 dicembre scorso. Era una professionista solare e gioiosa, così la descrivono e la piangono i colleghi del suo studio in via Panama. “L’ho sentita proprio ieri sera. Mi ha salutato con un “Ci vediamo lunedì” – racconta il suo collega di studio l’avvocato Giulio Micioni – Era come sempre serena. Due giorni avevamo festeggiato il mio compleanno a studio con tutti i colleghi. Come sempre serena e gioiosa”.

“Non parlava di quel suo rapporto o perlomeno non lo faceva con tutti. Abbiamo ricomposto il mosaico stamattina quando abbiamo saputo la straziante notizia. Una sorta di beffa: Martina era attenta ai temi della violenza di genere, la colpivano le storie di moglie maltrattate…“, aggiunge l’avvocato Micioni.

Pochi giorni prima aveva partecipato a una festa organizzata al Piper dall’Ordine degli avvocati. Un brindisi e il solito confronto tra colleghi.

L’appello di un collega: “Aiutiamo le donne a salvarsi”

L’avvocato Mario Murano ha dedicato un post toccante sulla collega uccisa: “Un dispiacere enorme, di cui voglio rendere partecipe l’intera comunità forense, per questa infinita tragedia che ha spezzato la giovane vita di Martina.   
Conoscevo da tempo Martina, giovane e promettente avvocato, a cui più volte ho fornito il mio incoraggiamento a proseguire nella professione forense nonostante i suoi occasionali dubbi che talvolta mi ha esternato sulle difficoltà del momento storico”.

Avrei dovuto incontrarla a breve per fornire i mio modesto supporto alla  ultimazione di un atto difensivo in favore di una cliente dello studio in cui collaborava fattivamente e ove era apprezzata e benvoluta“, ha aggiunto, poi ha lanciato un appello: “Pur nella tristezza e nello sconforto del momento, nel ricordo di Martina dobbiamo guardare al futuro e domandarci se la sola risposta punitiva possa essere la sola idonea alla prevenzione oppure, come sembra più necessario, fare qualcosa che possa aiutare tante donne, specie se giovani, a capire il vissuto degli uomini con cui entrano in rapporto. Aiutarle nella fase delicata in cui decidono di chiudere quei rapporti complicati”.

L’ordine degli avvocati: “Fermiamo la strage”

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, in serata, ha espresso cordoglio: “La vita spezzata di una giovane collega è una ferita che ci tocca tutti. La Famiglia Forense romana unita si stringe in un sincero, commosso abbraccio alla famiglia dell’avvocato Martina Scialdone, uccisa dalla follia criminale di un assassino per fortuna subito arrestato e per il quale ci auguriamo giustizia sia fatta al più presto”.

“Abbiamo letto – riporta una nota – dell’impegno di Martina Scialdone, della sua dedizione, della passione per il diritto di famiglia, apprendendo che in passato si era occupata anche di violenza di genere. La stessa violenza che ora l’ha sottratta all’affetto dei suoi cari, ennesima vittima di una strage infinita che noi, come Comunità forense della Capitale, chiediamo venga fermata. Preghiamo perché il sacrificio della nostra giovane collega non sia vano e contribuisca a sensibilizzare le istituzioni su questo fenomeno drammatico”.

Nella foto di copertina Martina Scialdone, nel riquadro interno, Costantino Bonaiuti, arrestato con l’accusa di omicidio.

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