Roma e Pomezia vietano i botti di Capodanno. Chi controllerà?

Stretta ai botti a Roma, Pomezia e in tantissimi comuni del Lazio per garantire un fine anno sicuro. Dubbi su chi materialmente riuscirà a controllare che le norme vengano rispettate

Era attesa da qualche giorno ma alla fine è arrivata anche quest’anno, seppur sul “gong” sia a Pomezia che a Roma, l’ordinanza che regolerà, vietandoli e applicando restrizioni, l’utilizzo dei “botti” e del materiale pirotecnico, per cercare di garantire un Capodanno ed un inizio di 2023 il più sicuro possibile. Tuttavia permane in entrambi i casi il dubbio su chi e come controllerà dato che è risaputo che durante la notte di San Silvestro di pattuglie solitamente non ce n’è neanche l’ombra o quasi.

Stretta ai botti a Roma, Pomezia e in tantissimi comuni del Lazio per garantire un fine anno sicuro. Dubbi su chi materialmente riuscirà a controllare che le norme vengano rispettate

Partendo da Roma, il provvedimento firmato dal Sindaco Roberto Gualtieri è stato diramato proprio nel pomeriggio odierno, giovedì 29 dicembre, e si dispone ufficialmente il “Divieto di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici per il periodo che va dalle 00.01 del 31 dicembre 2022 alle 23.59 del 6 gennaio 2023, sia nei luoghi pubblici che anche in luoghi privati, se vi siano ricadute su luoghi pubblici e su luoghi privati di proprietà di terzi”.

Fissate anche multe per i trasgressori che verranno sorpresi a utilizzarli, che vanno da 25 a 500 euro.

Tuttavia va ovviamente sottolineato che nonostante questi provvedimenti siano salutati con soddisfazione dagli animalisti, da chi ha animali domestici in casa e da chi non ama i giochi pirotecnici in genere, sembra difficile che questi da soli a frenare questo tradizionale fenomeno delle festività.

Questo perchè il vero problema è che puntualmente ogni anno, per assenza o scarsità di pattuglie delle forze dell’ordine, tutta la regione, non solo Roma e Pomezia,  si scatena il caos a tutte le latitudini e queste ordinanze hanno tanto il sapore di un “pro-forma”.

Anche la polizia di stato si è attivata con una campagna volta a sensibilizzare la cittadinanza, “Festeggia in sicurezza” (leggi qui), indicando tutte le norme più opportune da seguire per un utilizzo responsabile dei petardi, da comprare solo tramite rivendite autorizzate con tanto di marchi ufficiali e nel rispetto di ogni normativa, per evitare di ferirsi anche in modo gravissimo o mortale.

Proprio quest’oggi vi abbiamo raccontato di come sia stata messa a segno nell’hinterland pontino un maxi-sequestro da parte della guardia di finanza in varie città di Latina e provincia, con ben 8 quintali di “botti fuorlegge” confiscati (leggi qui).

Pomezia, come a Roma un’ordinanza e mille dubbi: chi e come riuscirà a farla rispettare?

Anche a Pomezia, ma possiamo dire un po’ in tutto il Lazio, con analoghi provvedimenti anche, ad esempio, a Frascati e Marino, ordinanza analoga in buona sostanza a quella firmata da Gualtieri, e stessi dubbi su come e chi riuscirà a farla materialmente rispettare. L’ordinanza pometina prevede che in tutto il territorio comunale il provvedimento entri in vigore dalle 16 del 31 dicembre alle 24 del 1 gennaio 2023, previste anche qui sanzioni pecuniarie, leggasi multe in denaro, per chi non la rispetterà.

In particolare il dispositivo “anti-botti” è stato firmato dalla Commissaria vicario Alessandra Pascarella.

Tutto vietato “Al di fuori degli spettacoli di professionisti autorizzati di cui all’articolo 4 del D.Lgs., 29 luglio 2015, n. 123, nei luoghi pubblici o anche in luoghi privati se in tale ultima ipotesi vi siano ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici e su luoghi privati di proprietà di terzi”. C’è inoltre una serie di altri divieti assoluti:

  1. il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici, ancorché di libera vendita ed in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti, ascrivibili alle categorie F2 e F3, di cui all’articolo 3 del D. Lgs. 29 luglio 2015, n. 123 e comunque dei cosiddetti “fuochi di libera vendita” o “declassificati” che abbiano effetto, semplice o in combinazione con altri, di scoppio, crepitante e fischiante (tipo rauti o petardi, petardi flash, petardo saltellante, sbruffo, mini razzetto, razzo, candela romana, tubi di lancio, loro batterie e combinazioni, ecc.) che abbiano massa attiva (NEC) superiore a mg. 150, esclusi i prodotti del tipo petardini da ballo della categoria Fl, fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e pallone luminose;

2. il divieto di utilizzo di fuochi pirotecnici, non posti in libera vendita, nei luoghi privati, senza la licenza di cui all’articolo 57 TULPS;

3. il divieto di impiego di articoli pirotecnici teatrali e di altri articoli pirotecnici per scopi diversi da quelli cui gli articoli stessi sono espressamente destinati.

Le violazioni alle prescrizioni riportate saranno punite ai sensi dell’art.7 bis del D.Lgs. 267/2000 anche qui, come a Roma, con multe ai trasgressori che vanno da 25 a 500 euro.

Il comune di Pomezia raccomanda quanto segue:

a) Acquistare ì fuochi artificiali “esclusivamente” presso gli esercizi commerciali autorizzati a tale tipologia di vendita aventi marcatura “CE “;

b) Non raccogliere botti, petardi, o qualsiasi artificio inesploso, né tantomeno provare a riaccenderli;

c) Spetta agli esercenti il compito di vigilare per fare in modo che i minorenni non facciano uso o abbiano in loro possesso qualsiasi materiale che possa esplodere, per evitare che possano ferirsi facendone un uso maldestro.

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