Punta con l’ago, l’aggressore un 42enne romano: identificato e denunciato

L'aggressore con l'ago identificato grazie al video girato dalla vittima e altri prelevati dai sistemi di sorveglianza in centro

L'aggressore con l'ago ripreso alle spalle dalla vittima

E’ stato identificato, fermato e rimesso in libertà l’uomo che martedì scorso ha punto alla schiena con un ago una donna vicino via del Corso. Passata la flagranza di reato, così come previsto dalla legge, per l’aggressore è scattata solo la denuncia in stato di libertà con l’accusa di lesioni personali aggravate.

L’aggressore con l’ago identificato grazie al video girato dalla vittima e altri prelevati dai sistemi di sorveglianza in centro

A fermare l’uomo, un 42enne romano con precedenti contro la persona, sono stati i carabinieri della compagnia Parioli in allerta come tutti i colleghi delle stazioni romane dopo la denuncia presentata al comando di piazza San Lorenzo in Lucina dalla vittima subito dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso (leggi qui). 

L’identificazione

L’aggressore con l’ago è stato identificato grazie al video girato dalla stessa vittima che lo ha filmato con lo smartphone mentre lo inseguiva in bicicletta, ma anche attraverso i filmati estrapolati dai sistemi videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali del centro che lo hanno inquadrato sul viso permettendone la compiuta identificazione.

La vittima, una quarantenne madre di due figli, dovrà comunque sottoporsi a degli esami per scongiurare il rischio di essere stata contagiata da malattie, come Hiv ed epatite.

La donna aveva avvertito un dolore penetrante e fulmineo, tipico di un ago conficcato, mentre era china per liberare la bicicletta dalla catena antifurto. Nonostante lo choc e il dolore poi si era messa in sella per provare a bloccare il suo aggressore che invece è riuscito, scappando via, a far perdere le sue tracce.

Il needle spiking

Al momento si ritiene che si sia trattato di un episodio isolato e non collegato a fenomeni battezzati needle spiking, riscontrati in più paesi europei, nei quali ignoti pungono le loro vittime, per lo più donne, soprattutto fuori da locali notturni della movida.

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