Va avanti senza sosta l’attività di controllo in tutta la regione con giganteschi sequestri di pesce “irregolare” da parte della Guardia Costiera, dopo quello che vi abbiamo documentato giusto ieri, 22 dicembre ad Anzio (leggi qui), nell’ambito della salvaguardia della filiera della pesca. Il tutto a tutela dei lavoratori onesti e dei consumatori, in particolare con l’approssimarsi del Natale, distante ormai solo due giorni.
Maxi-retate con confisca di pesce privo dei documenti di tracciabilità previsti per legge che vanno avanti in tutta la Regione Lazio da parte della Guardia Costiera
Le festività portano sempre ogni anno un aumento degli acquisti e della domanda di prodotti ittici, e nel corso dell’operazione denominata “Senza Traccia”, disposta a livello nazionale dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, sono state controllate moltissime attività di rivendita sia all’ingrosso che al dettaglio, punti di sbarco, pescherecci e pescatori non professionisti.
Tutte queste verifiche hanno evidenziato diverse irregolarità riguardo alla totale assenza, in molti casi, delle informazioni obbligatorie in materia di tracciabilità ed etichettatura dei prodotto e a pessime condizioni igienico sanitarie dei prodotti preconfezionati messi in commercio oltre la data di scadenza.
In particolare, l’attenzione dei militari della Direzione Marittima di Civitavecchia si è focalizzata anche sui territori interni di propria giurisdizione, operando controlli nelle provincie di Viterbo e Frosinone.
Il bilancio dell’attività di verifica si è concluso con una serie di maxi-multe per un totale di circa 127mila euro, ed il sequestro di oltre 4 tonnellate di prodotto ittico.
In particolare, andando a ispezionare alcuni operatori della grande distribuzione e di un mercato rionale della provincia di Roma, i militari hanno proceduto al sequestro di oltre 3mila chili di prodotti ittici di vario genere e di provenienza sconosciuta e, pertanto, non commercializzabili.
Infine, nelle acque del Compartimento Marittimo di Roma, le unità navali impiegate nel dispositivo di vigilanza – tra cui un’unità d’altura di base nel porto di Civitavecchia – hanno individuato e sottoposto a sequestro circa 600 trappole in materiale plastico per polpi, collegate ad oltre 8 chilometri di cavi sommersi non segnalati e pertanto estremamente pericolosi per la sicurezza della navigazione, oltre ad essere un potenziale rischio per l’ambiente marino.
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Anzio, blitz guardia costiera al porto: confiscati 400 chili di pesce “irregolare”
