Il detenuto è stato trovato impiccato all'interno della sua cella nella sezione maschile del penitenziario romano, da cui sarebbe uscito fra pochi mesi
Roma: un detenuto di 30 anni è stato trovato morto impiccato nella mattinata di oggi, mercoledì 21 dicembre, all’interno del carcere di Rebibbia, da cui sarebbe uscito fra pochi mesi, al termine della pena di 2 anni per rapina che stava scontando presso la sezione maschile del penitenziario capitolino.
L’uomo si trovava rinchiuso nella sezione ‘G9’, e l’impiccagione è stata compiuta usando le sue stesse lenzuola. Da notare che quella è una sezione protetta, forse perchè il giovane aveva già tentato di uccidersi in passato. I rilievi adesso confermeranno le apparenze rivelando l’esatta dinamica della sua morte.
Come abbiamo evidenziato anche in precedenza in altri nostri articoli, la situazione nelle carceri italiane è da tempo drammatica e al collasso, con episodi simili che sono praticamente all’ordine del giorno (leggi qui).
Sovraffollamento, suicidi, rivolte, violenza diffusa, alta diffusione di covid e altre malattie, sono una piaga pesantissima, con, dati alla mano durante questo sanguinoso 2022 che si sta per concludere tra pochi giorni.
Quest’ultima morte si somma alle altre 81 che sono avvenute nelle altre prigioni del Belpaese solo considerando l’ultimo anno
Il trentenne bengalese era già stato anche liberato grazie alla sentenza di primo grado, ma era tornato in carcere quando questa estate, a luglio, in appello, gli era stato inflitta una pena residuale di un anno, proprio quella che stava finendo di espiarre a Rebibbia.
Stava vedendo la luce in fondo al tunnel, la sua libertà distante appena sei mesi, eppure, in un gesto suicida che andrà adesso approfondito e confermato dalle indagini in corso, ha deciso di togliersi la vita.
Si tratta di cifre giganatesche se messe a confronto con il numero totale dei detenuti italiani, e che vedono coinvolte nella maggior parte dei casi persone deboli o con dichiarati problemi psichiatrici.
Il totale è drammatico, se esteso contando gli ultimi 10 anni: sono infatti 583 i suicidi di individui tra i 18 e gli 83 anni d’età, e più della metà di questi attendevano una sentenza definitiva.
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