Tenta di abusare una commessa, 35enne si difende: “Facevo pipì”. E’ libero

La commessa: “L'uomo era nudo e mi ha aggredito con un grosso bullone”

Nel piano sotterraneo della stazione Termini avrebbe tentato di violentare una commessa, minacciandola con un bullone di ancoraggio per treni. Lei lo fa arrestare. Lui torna subito libero. “Facevo solo la pipì”, la ricostruzione del presunto aggressore davanti al giudice.

La commessa: “L’uomo era nudo e mi ha aggredito con un grosso bullone”

L’arresto dell’uomo – un 35enne senza fissa dimora – non viene così convalidato. In compenso il giudice dispone per l’uomo l’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri della stessa Termini.

La giovane, 24 anni, è riuscita a scappare, e durante la fuga si è imbattuta nei carabinieri che hanno arrestato il sospetto violentatore. Il tentativo di aggressione sessuale si sarebbe verificato nel tardo pomeriggio di domenica 18 dicembre e a finire in manette D. S., un ragazzo italiano figlio di cingalesi, con disturbi legati all’alcol.

Ieri al termine della direttissima il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione ai carabinieri di Termini due volte al giorno. Il magistrato però non ha convalidato il fermo, ritenendo che quando sono scattate le manette non ci fosse la flagranza del reato.

Il giudice ha anche disposto la scarcerazione del sospettato perché incensurato. Tuttavia ne ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza, tanto da stabilire l’obbligo di firma.

I fatti risalgono a domenica pomeriggio verso le cinque. La commessa di un negozio della stazione scende al magazzino per prendere della merce. Mentre sta spostando dei pacchi, si trova di fronte un giovanotto con pantaloni e slip calati.

La giovane si spaventa. Accenna un urlo ma desiste subito. L’indagato, infatti, avrebbe tirato fuori un bullone di ancoraggio in ferro.  Ma riesce comunque a fuggire e avvertire i carabinieri.

Il 35enne nega qualsiasi tentativo di abuso: “Io stupratore? Ma se facevo pipì” . Difeso dagli avvocati Ilaria Argentini e Andrea Manasse, davanti al giudice, si è difeso riproponendo la stessa giustificazione specificando di portare sempre con se il bullone perché “a Termini gira gente pericolosa”.

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