Sinisa Mihajlovic, domani camera ardente in Campidoglio. I funerali lunedì

La camera ardente sarà aperta per otto ore nella Sala della Protomoteca. I funerali lunedì

Tutti potranno dare il loro addio a Sinisa Mihajlovic, tifosi, fan, ammiratori. Il Campidoglio apre le sue porte celebrare il campione. Domani la camera ardente nella Sala della Protomoteca, lunedì sempre a Roma funerali in chiesa.

La camera ardente sarà aperta per otto ore nella Sala della Protomoteca. I funerali lunedì

La camera ardente di Sinisa Mihajlovic sarà aperta al pubblico domani, domenica 18 dicembre, dalle ore 10 alle ore 18 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (leggi qui).

L’ingresso è previsto dal Portico del Vignola. Il Campidoglio raccomanda l’utilizzo della mascherina FFP2.

I funerali in chiesa

I funerali, invece, si svolgeranno lunedì 19 dicembre, sempre a Roma. L’ultimo saluto all’ex calciatore si terrà alle 11 nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza della Repubblica.

Mihajlovic è morto a 53 anni a causa della leucemia che gli era stata diagnosticata nel 2019. A marzo aveva annunciato in conferenza stampa di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia.

Lascia la moglie, la romana Arianna Rapaccioni sposata nel 1995, e i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas. Dalla figlia Virginia aveva avuto la prima nipotina. Sinisa era, infatti, diventato nonno nell’ottobre 2021, grazie alla nascita della nipotina Violante, figlia di sua figlia Virginia e del 24enne difensore del Genoa Alessandro Vogliacco.

Mihajlovic si è spento ieri in una clinica romana, a seguito di una complicanza della lucemia, commuovendo non solo il mondo del calcio. Tante le attestazioni di dolore, di dispiacere per un calciatore, un uomo, un mago del pallone.

Divenuto romano da diversi anni è stato un mito sportivo della sua Serbia, nazione della quale si è sempre detto fiero appartenente, molto legato alla sua patria, dove era nato, nell’allora Jugoslavia di Tito, a Vukovar, il 20 febbraio 1969.

Da padre serbo e mamma croata, aveva anche la cittadinanza italiana e quella onoraria di Bologna e ha vissuto molte vite, con splendide carriere sia in panchina che indossando gli scarpini bullonati, vestendo le maglie sia della Roma, sua prima squadra italiana, che della Lazio.

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La Leucemia si porta via Sinisa Mihajlovic, il serbo che fece gioire Roma e Lazio