Sciopero dei benzinai di 72 ore, da stasera (martedì 13 dicembre 2022) fino a venerdì 16 dicembre. Ecco chi ha aderito, gli orari e i distributori che rimarranno aperti.
Sciopero dei benzinai da martedì 13 a venerdì 16 dicembre: ecco le info utili
La protesta dei distributori scatta dalle 22 di questa sera (mercoledì 13 dicembre) e riguarderà i gestori di pompe di benzina sulla rete autostradale. Gli impianti rimarranno chiusi fino alla 22 di venerdì 16 dicembre.
Le motivazioni dello sciopero dei benzinai autostradali
L’agitazione indetta da Faib Confesercenti, Fegica e Anisa Confcommercio. L’annuncio è arrivato tramite in un comunicato congiunto, in cui viene messa in evidenza la precaria condizione di circa 10mila lavoratori.
“Ogni cittadino di questo Paese ha conosciuto a proprie spese lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi” – si legge nel comunicato diffuso dalle federazioni e dalle associazioni. – “Questo – prosegue la nota – è il risultato di una politica ‘cervellotica’ messa in atto e perpetuata – fin dal 1998 – da chi ha invocato le privatizzazioni come salvezza del Paese, ma ha creato solo rendite di posizione a vantaggio di veri e propri rentiers che non hanno investito un euro ma hanno riconosciuto dividendi milionari“.
Non va giù alle associazioni di categoria neanche la bozza del Decreto Interministeriale che protrarrebbe i privilegi delle società concessionarie private, a scapito dell’interesse degli automobilisti “costretti a pagare pedaggi capestro, carburanti più cari ed un panino come se fosse acquistato nel centro di Tokyo“.
Nel tempo le organizzazioni di categoria ha denunciato una situazione che definiscono “insostenibile” agli esponenti del Governo, senza tuttavia ottenere alcun risultato. “E’ l’effetto di una politica che si trascina da 25 anni – proseguono Faib Confesercenti, Fegica e Anisa Confcommercio – e che ha lasciato mani libere alle società concessionarie che hanno potuto disporre a loro piacimento e senza alcun controllo concreto dell’Amministrazione un bene regolato dalla concessione e utilizzato, ai soli fini di lucro, come se fosse una ‘cosa privata’, a danno dell’intero sistema dei trasporti su gomma”.
A rimetterci sarebbero ancora una volta i piccoli gestori, che per cambiare le cose sarebbero costretti ad utilizzare l’unico strumento a loro disposizione: lo sciopero. “Tocca ancora una volta alle piccole società di gestione – ultimo anello di una filiera composta da soggetti con ben altra forza e solidità – con il solo mezzo a propria disposizione, vale a dire l’astensione dal lavoro, l’ingrato compito scoperchiare una pentola maleodorante che sembra essere funzionale a tutti – Governi, Autorità di Garanzia competenti, Concessionari, marchi della Ristorazione, compagnie Petrolifere ed ora persino quelle Elettriche – tranne che ai Gestori ed ai Consumatori che, infatti, in meno di dieci, hanno tagliato dell’80% i loro acquisti in autostrada. Insieme alla proclamazione dello sciopero le Organizzazioni di Categoria hanno chiesto alla Commissione per lo sciopero nei pubblici servizi, l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione delle vertenze collettive di interesse nazionale, così come da normativa vigente“.
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