Tolte le pistole d’ordinanza agli agenti della Polizia locale di Roma: ecco perché

Vigili urbani obbligati a riconsegnare la pistola d’ordinanza per le gravi inadempienze dell’amministrazione

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Agenti della Polizia locale di Roma capitale costretti a riconsegnare la pistola d’ordinanza. Nessuno tra i vigili urbani che avevano avuto in dotazione l’arma, potrà detenerla se l’amministrazione, dopo anni di lassismo, non procede con urgenza a rinnovare una fondamentale convenzione sanitaria.

Obbligati a riconsegnare la pistola d’ordinanza per le gravi inadempienze dell’amministrazione

Agenti in fila al Comando di Via della Consolazione per la riconsegna dell’arma in dotazione. A spiegare cosa succede è il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che lancia l’allarme su una situazione che da qui a breve, rischia di lasciare gli agenti privi della loro arma in fondina. “Un’assurda norma prevista dal regolamento sulle armi, prevede, a differenza delle altre forze d’ordine, la periodica verifica dei requisiti di idoneità psicofisica al porto dell’arma” spiega in una nota il Segretario Romano Aggiunto, Marco Milani.

Questa verifica – prosegue Milani – negli anni scorsi veniva effettuata dalle strutture sanitarie della Polizia di Stato, in convenzione con Roma Capitale. Questa convenzione è purtroppo da anni scaduta, nella più totale inerzia del Comando Generale del Corpo e scadute sono anche le proroghe della licenza di porto dell’arma, derivanti dalle misure anti pandemiche.”

Con un calendario serrato di appuntamenti per la riconsegna dell’arma e la mancanza di qualsivoglia indicazione al personale sul come ottenere diversamente un certificato di idoneità – continua il sindacalista – ci troveremo a breve con il Corpo di Polizia Cittadina completamente disarmato, quello stesso Corpo cui però si continuano a richiedere servizi delicati, quali sgomberi di appartamenti occupati, piantonamenti ed interventi presso i campi nomadi (leggi qui) e servizi di controllo notturni”.

A questo – conclude Milani – si aggiungano le difficoltá di aggiornamento tecnico  al tiro dovute al recente sequestro del poligono di Tor di Quinto, che ci si auspica possa essere provvisorio. Nell’evidenziare come diventi difficile dare sicurezza senza essere in sicurezza, lanciamo l’ennesimo appello al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, affinchè affronti una volta per tutte la miriade di problemi che affliggono il Corpo e che, con indirizzi politici certi e dirigenze capaci, smettano di farlo apparire ogni giorno più simile ad una nave senza nocchiero“.

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