Influenza e Covid, nel Lazio e in tutta Italia, vanno tenuti a bada soprattutto nell’imminenza delle feste natalizie. In particolare, in base agli ultimi rilevamenti, su tutta la penisola sta dilagando l’influenza in età pediatrica, mentre il Covid corre tra 50 e 59 anni.
Nella regione Lazio e in tutta italia si presta molta attenzione alla variante australiana dell’influenza stagionale e a possibili recrudescenze del Covid
Andiamo a scoprire e commentare gli ultimi risultati elaborati dal CentroNazionale OMS per l’influenza presso il Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (NIC/ISS).
Giusto qualche giorno fa vi avevamo raccontato dei sintomi e di come difendersi dall’influenza australiana (leggi qui).
In genarale, nel Lazio e in tutto il Belpaese, si va verso il Natale con un’epidemia florida e in fase crescente, dove, come di consueto, il picco sarà a gennaio scavallate le feste.
Proprio tornando a parlare dell’influenza australiana, quest’ultimo virus sta correndo veloce lungo una curva che vola alto, molto sopra rispetto a quelle di tutte le precedenti monitorate finora dai medici facenti parte della rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità.
A commento dell’ultimo rapporto sull’influenza di venerdì 9 dicembre, emerge un quadro generalizzato che porterà ad una “Stagione sicuramente florida, da record”, che costringe gli esperti ad aumentare i numeri delle previsioni iniziali dei contagi: se all’inizio le stime parlavano di un bilancio finale pari a 6-7 milioni di italiani colpiti, adesso “Possiamo attendercene almeno 10 milioni, ma potrebbero essere di più in funzione dell’andamento meteorologico – spiega il virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco – ovvero se andremo incontro ad un inverno freddo e le temperature si manterranno basse per molto tempo rispetto all’anno scorso.
È infatti risaputo che il virus dell’influenza ha una maggiore possibilità di diffusione in condizioni di freddo intenso e prolungato”, ricorda Pregliasco.
“Quest’anno l’influenza colpirà ancora più duramente di quanto si pensasse – sottolinea il direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio del capoluogo lombardo – Siamo in una fase crescente che aumenterà ancora. Probabilmente il picco cadrà in gennaio, dopo le feste” e preparando così il quadro ad un Natale ed un Capodanno immersi in pieno nell’epidemia.
Oltre alla prevenzione classica con doppio vaccino sia per influneza che per covid, gli esperti raccomandano sempre la massima igiene delle mani e prestare grande attenzione agli assembramenti, tenendo sempre la mascherina vicina per indossarla nelle situazioni più a rischio, soprattutto nel caso o in presenza di persone fragili.
Influenza: i dati del 10 dicembre nel Lazio
Il dettaglio dei casi influenzali all’interno delle Asl di Roma
Riepilogo sui sintomi principali dell’influenza e focus sul momento pandemico da Covid
Solitamente l’influenza stagionale invernale si presenta con febbre alta per tre o quattro giorni, resistente agli antinfiammatori, dolori articolari, congestione delle vie respiratorie alte e medie, mal di gola, rafforedodre e disturbi come vomito o diarrea (gastrointestinali).
Rispetto agli ultimi tre anni ci attende un influneza che, nel suo picco, durerà più del Covid e sarà più pesante da affrontare rispetto alle ultime stagioni.
Per quanto riguarda il Covid, in questo periodo invece per la prima volta si presenta a livello italiano e nel Lazio con un quadro clinico piuttosto modesto, per via delle tante vaccinazioni fatte e delle centinaia di migliaia di guarigioni post-contagio.
Sempra attiva in tutta Italia, Lazio compreso, la rete sentinella dei pediatri e medici di famiglia, che sono in stato di massima allerta: la Campania insieme alla Sardegna e la Calabria, come potete vedere dalla tabella soprastante, sono tra le pochissime regioni italiane che non hanno attivato le notifiche dei casi alla rete nazionale Influnet.
Medici già sovraccarichi in tutta Italia
Medici già dai primi di dicembre con un grande carico di lavoro da svolgere praticamente in tutta la Penisola: “Con i carichi di lavoro attuali, vaccinazioni comprese le attività di screening e la cura di anziani con multipatologie e cronici non ne avremmo il tempo – spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, che rappresenta il principale sindacato della medicina di famiglia e vicepresidente dell’Ordine di medici di Napoli – fin dai tempi dell’epidemia di influenza suina non vedevamo una crescita così repentina nel periodo prima di Natale”.
“Rispetto agli anni scorsi, siamo nell’ordine di 5 volte l’intensità media registrata in questo periodo negli ultimi dieci anni”.
Il dato importante è che questa ondata di influenza tocca, per ora, soprattutto i bambini con meno di 5 anni e poi va a colpire tutte le altre fasce d’età: “La curva di raddoppio dei casi è in aumento di giorno in giorno – spiega Scotti – i nostri colleghi del centro-nord Italia, arrivano a 150 richieste di aiuto al giorno, siamo molto”.
“Già adesso ricevaimao tantissime di telefonate dai nostri pazienti. Ovviamente in queste condizioni ci vorrebbe un piano ad hoc per il periodo di Natale”.
La grande ondata influenzale di Natale
L’ondata natalizia è attesa per due o tre settimane, con maggiori tassi di ospedalizzazione rispetto al passato ed un aumento della mortalità nelle fasce di popolazione più anziane e con pregeresse patologie. “Ovviamente sono gli anziani le fasce sempre più fragili e da tutelare” – aggiunge Pina Tommasielli, medico di base.
Leggendo i dati a livello nazionale, continua la forte crescita del numero di casi in Italia di sindromi simil-influenzali.
Un’ incidenza pari a 16,0 casi per mille assistiti (13,1 nella settimana precedente) e si avvia a un profilo di massima intensità, con possibile pericoloso sovraccarico per gli ospedali
Grande attenzione agli anziani, ma la fascia più colpita sono i bambini, la fascia pediatrica, con – 50,2 casi per mille assistiti, dato di massimo impatto sulle reti pediatriche – “La curva dell’incidenza – conferma Saverio Annunziata medico di famiglia – si combina con il filone Covid Sars-Cov-2: gli studi medici sono superaffollati.
Si Raccomanda di non ricorrere agli antibiotici se il medico non ne ravvisa la necessità.
La vaccinazione antinfluenzale, come procedere
Di pari passo a tutto questo sta aumentando la richiesta di vaccino antinfluenzale in tutta Italia: si può fare da medici e pediatri di famiglia, in farmacia e nei distretti, gratuitamente in tutte le fasce di popolazione a rischio per età (oltre i 65 anni) e per patologia.
Covid: attenzione alla fascia 50-59 anni
Il tasso d’incidenza di Covid a 7 giorni è in diminuzione sotto i 59 anni. Per le altre fasce d’età risulta pressoché stabile. A segnalarlo è il report esteso sull’andamento dell’epidemia dell’Istituto superiore di sanità (Istituto Superiore di Sanità Iss), pubblicato online, analizza la situazione a livello nazionale anche sui gruppi anagrafici in cui si concentrano maggiormente i contagi in questa fase. Fra i più colpiti non ci sono i bambini, dove invece è l’influenza a correre a livelli molto altissimi.
“Il tasso di incidenza più elevato – rammenta l’Iss – si registra nella fascia di età 50-59 anni (491 casi per 100mila), mentre nella fascia 0-9 anni si registra il valore più basso, pari a 114 casi per 100mila”.
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