Autostrada dei Parchi: niente aumenti per tutto il 2023

Il Piano economico finanziario (Pef) che prevedeva aumenti dei pedaggi per Autostrada dei Parchi, non partirà nel 2023: bloccate le tariffe già ferme al 2017

Una prima buona notizia arriva con la fine del 2022 sul fronte o per meglio dire nella lotta contro il caro pedaggi dell’Autostrada dei Parchi, è stato raggiunto nelle ultime ore un accordo che manterrebbe bloccate la tariffe già ferme dal 2017, anche per il 2023.

Non è in vista per ora invece quanto in realtà auspicato dagli automobilisti, e cioè un più cospicuo abbattimento del pedaggio, ma la speranza è l’ultima a morire, con la promessa di un impegno che in tal senso è stato preso da parte del Ministero e di Anas.

Il Piano economico finanziario (Pef) che prevedeva aumenti dei pedaggi per Autostrada dei Parchi, non partirà nel 2023: bloccate le tariffe già ferme al 2017

Sospiro di sollievo per il pericolo scampato di un aumento dei pedaggi per il prossimo anno, al termine dell’incontro svoltosi stamattina presso il MIT alla presenza del Ministro, Salvini, del Dott. Bordoni, del Dir. Gen. del Ministero, Morisco, dell’Amm. delegato ANAS, Isi, del Resp. Anas della struttura territoriale Lazio/Abruzzo, e di una rappresentanza per il Comm. straordinario alla sicurezza.

La notizia è una piccola “vittoria” nel lungo percorso che Sindaci e Amministratori di Lazio e Abruzzo, impegnati nella lotta contro il “caro-pedaggi” e per la sicurezza della A24/A25 hanno annunciato in una nota diffusa poche ore fa.

Bene Salvini, che si è speso a tutela dei territori e dei cittadini, e scongiurato gli aumenti dei pedaggi su A24 e A25, oltre che per l’incremento delle manutenzioni ordinarie nel 2023″ – ha subito dichiarato la deputata della Lega Simonetta Matone.

Ma l‘ombra dei rincari, scavallata per l’anno venturo, resta sempre dietro l’angolo, soprattutto dopo che a primavera del 2022, era stato reso noto che il commissario straordinario di Strada dei parchi (autostrade A24 e A25) che collega Roma con l’Abruzzo aveva preparato un Piano economico finanziario (Pef) che prevedeva aumenti dei pedaggi di quasi il 16 per cento l’anno, 375 per cento in totale nel 2030.

La contrarietà arrivò immediatamente da parte di numerosi parlamentari e politici di Lazio e Abruzzo di tutti i partiti, con la consapevolezza che i rincari frutto del braccio di ferro non risolto tra lo stato che vuole far tornare pubbliche le autostrade e il gruppo concessionario Toto accusato di essere moroso per il mancato pagamento all’Anas del canone annuale. Con una sentenza del tribunale di Roma che diede ragione ai privati, come scrisse all’epoca editoriale domani.

Ancora oggi, dopo l’incontro, una “cauta soddisfazione” è stata espressa dai Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo, nonostante sia emersa la volontà di provare a dare una soluzione definitiva al problema.

Tra i propositi, da sottolineare anche l’impegno del Ministro di tracciare un percorso condiviso per arrivarvi, e per questo è stata già calendarizzata una nuova convocazione della delegazione dei Sindaci ed Amministratori di Lazio e Abruzzo intorno alla metà del mese di gennaio 2023, per monitorare e verificare che quanto detto venga portato avanti. A breve anche la formazione di un tavolo istituzionale previsto dal decreto infrastrutture anch’esso da sempre richiesto dalle Amministrazioni delle due regioni.

Intanto i lavori di messa in sicurezza, per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, vanno avanti, così come il passaggio di tutte le maestranze da Strada dei Parchi ad Anas.

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