La storia che vi stiamo per raccontare a tratti ha dell’incredibile ma è realmente accaduta al signor Antonino Vella, 78 anni, e coinvolge due regioni, Lazio e Toscana, raccomandate consegnate in ritardo, un ufficio postale e un postino (entrambi toscani), gli autovelox ed alcune multe che sono state comminate al signore in questione dal comune di Fiumicino.
Per un signore di 78 anni il danno oltre la beffa per una storia di multe già pagate
Di fatto si torna a parlare del caso di cui vi avevamo raccontato anche nello scorso luglio (leggi qui), quello delle multe per eccesso di velocità già pagate di cui però, anche ad anni di distanza, il comune aeroportuale torna, a volte dopo anni ed anni, a chiedere il nuovo il pagamento all’automobilista.
Una ricostruzione articolata, con diversi colpi di scena, che vi invitiamo a seguire passo per passo.
Intervistato da canaledieci.it, quest’oggi, mercoledì 30 novembre, il signor Antonino, vive in Toscana, precisamente nel comune di Scarlino (Grosseto) a due passi dalla splendida località balneare di Follonica ma va puntualmente ad Ostia durante l’anno per andare a trovare sua figlia Frida, ci racconta quanto segue: “Il 28 novembre 2022 ho personalmente presentato reclamo contro la richiesta di maggiorazione della sanzione da parte del comune di Fiumicino, derivante dalla multa per un leggero eccesso di velocità di 5 km orari che dagli originali 47 euro e 15 centesimi, siccome per loro io non la avrei saldata, era diventata di 172 euro e 84 centesimi. Tutto era stato rilevato il 12 settembre 2016, io ne avevo ricevuto notizia per posta il 28 novembre 2016 e avevo pagato poco dopo, il Primo dicembre dello stesso anno. L’infrazione che ho commesso era stata rilevata dall’autovelox posto su Via dell’Aeroporto di Fiumicino ad altezza di Via Cima Cristallo in direzione Ostia, in una delle volte in cui mi recavo da mia figlia Frida”.
“Siccome – prosegue Antonino – questa richiesta mi ha creato un serio fastidio vista la mia puntualità nell’assolvere agli obblighi di legge, credo che in qualche modo si debbano stigmatizzare i comportamenti superficiali e sbagliati degli enti pubblici.
“Tra l’altro non è la prima volta che questo accade – precisa il signore toscano – perchè il 23 marzo 2017, sempre il comune di Fiumicino, mi aveva già richiesto il pagamento maggiorato (anche qui da me contestato) di una precedente multa sempre per eccesso di velocità (questa volta per appena 1 Km all’ora) rilevato addirittura 5 anni prima, con il verbale dell’ 8 aprile 2012 e che io avevo già provveduto a pagare il 15 giugno 2012, di 57 euro e 45 centesimi è diventata 164 euro e 9 centesimi. Io ho pagato nei termini di legge, visto che all’Agenzia delle Entrate di Grosseto la raccomandata è arrivata in ritardo, l’11 giugno e io l’ho ritirata e pagata sempre 4 giorni dopo, il 15 giugno. Onestamente è scandaloso che da Fiumicino a Grosseto le poste italiane ci mettano due mesi a consegnare una documento, ma questo non è colpa mia e non mi riguarda. Quella volta l’infrazione era stata rilevata sempre da un autovelox posto su Via dell’aeroporto di Fiumicino, ma all’altezza di Via Carlo del Prete”.
“Non vorrei pensare che – insiste Antonino – nella speranza di trovarsi di fronte ad un contribuente sprovveduto che avesse omesso di conservare le ricevute, si fosse pensato di far facile cassa. Ma questo non è il mio pensiero anche se un famoso politico di altri tempi diceva che ‘A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!’ “
“Ritengo che – evidenzia l’uomo residente nel grossetano – dare risalto alla mia vicenda tramite una tv o un quotidiano qua dove abito io in Toscana avrebbe dato poco risalto alla gravità dell’accaduto e allora mi sono rivolto a voi. Per la precisione, anche la consegna della seconda e ultima multa del comune di Fiumicino ha avuto dell’incredibile, ma questa volta è colpevole il locale ufficio Postale di Scarlino, il mio comune di residenza”
In quel caso – prosegue l’uomo – il giorno 5 novembre, uscendo da casa e attraversando il mio giardino, ho trovato nella cassetta della posta un nota delle Poste italiane che mi informava che la stessa mattina era stato tentato senza successo il recapito di una raccomandata. Niente di più falso, forse il postino mio conterraneo voleva andare a pranzo presto, perché quel giorno io, mia moglie e mio figlio eravamo stati tutto il giorno in casa e il campanello funzionava benissimo, quindi qui si tratta di un postino che non ha consegnato la raccomandata relativa alla multa, un lavoratore che non ha fatto il suo dovere”.
Ed ecco che qui il signor Antonino si innervosisce molto, andando a fondo con i particolari: “Non avendo letto per intero il documento che spiegava le modalità da rispettare per il ritiro, la mattina dell’8 novembre io mi sono presentato all’ufficio postale, a Scarlino Scalo, chiedendo la raccomandata. Le impiegate a quel punto mi hanno spiegato che era possibile ritirarla, però non quel giorno ma dalle 10.30 dell’ottavo giorno solare successivo al rilascio dell’avviso”.
Allora il signor Antonino non si da per vinto e pazientemente aspetta altri giorni.
Si arriva dunque al 13 novembre, con un altro colpo di scena: le dipendenti della posta gli dicono che per il ritiro vanno attesi non i giorni “solari”, ma quelli “lavorativi”.
Il 15 novembre il signor Vella è tornato ancora all’ufficio postale di Scarlino Scalo ma neppure stavolta gli è stata consegnata l’agognata multa, dicendo che non era possibile perché durante quel periodo c’erano stati giorni semi-festivi e festivi -sabato e domenica – ed i santi patroni di Scarlino e Follonica – ovvero San Martino e San Leopoldo – .
“Per me – rincara la dose Vella – si è trattato di un grave danno anche dal punto di vista fisico, in quanto recentemente mi sono operato al ginocchio e ancora sono convalescente. Per me è stato pesantissimo questo andirivieni da casa all’ufficio postale, tutte queste lungaggini, anche perché, ripeto, la beffa sta nel fatto che oltre ad aver pagato anche la seconda multa più che in tempo, anche in Toscana, sia il postino che l’ufficio postale hanno gravi colpe. Dopo tutto questo stress è normale che il 28 di questo mese io abbia risposto picche anche a questa richiesta di pagamento”.
“A Fiumicino – conclude lo sconsolato utente – ho scritto più volte sia tramite mail ordinaria che tramite Pec per tutte e due le multe ma il comune non mi ha mai risposto e allora ho precisato loro per iscritto che io, avendo pagato in entrambi i casi quello che era riportato nei verbali nei tempi previsti, le maggiorazioni non le pago, anche perchè ripeto, carta canta e posso dimostrare ogni cosa”.
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Fiumicino, multe già pagate che ritornano all’utente “maggiorate”: la denuncia di un cittadino