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Killer di Prati, vittime sfigurate con decine di coltellate

L'autopsia rivela la furia del killer: i corpi violati da decine di coltellate

Decine di coltellate sferrate alla gola, ai fianchi, persino alla testa, ma anche alle mani, segno dell’estremo tentativo di difendersi. È uno scenario di “un’esagerata violenza” quella che emerge dall’autopsia che i medici del del Policlinico  Gemelli hanno effettuato sui corpi di Li Yanrong, Xiuli Guo e Martha Lucia Torres Castano, le tre donne uccise nella mattinata di giovedì 17 novembre in due appartamenti di Prati.

L’autopsia rivela la furia del killer: i corpi violati da decine di coltellate

I corpi delle tre donne, secondo la ricostruzione della procura uccise dal 51enne della Balduina Giandavide De Pau, sono stati colpiti da “un numero spropositato” di fendenti, tutti scagliati in un periodo di tempo molto limitato, pochi secondi, massimo pochi minuti.

Vittime sfigurate

La furia del killer,  un tempo ex autista del boss Michele Senese, emerge in tutta la sua violenza sulle diverse parti del corpo esaminate dai medici legali.

Decine e decine di coltellate rinvenute sui cadaveri delle donne. L’esame autoptico conferma ciò dal primo esame dei corpi appariva già scontato: De Pau ha colpito non solo per uccidere, ma anche per sfigurare le vittime.

Le indagini nel frattempo vanno avanti, anche sul cellulare che l’arrestato aveva lasciato a casa delle due donne cinesi assassinate in via Riboty, nell’ipotesi che l’omicida possa aver filmato altri incontri (leggi qui).

Finora non sono emerse online immagini sospette registrate da De Pau, ma gliaccertamenti vanno avanti.

Gli inquirenti stanno lavorando anche per accertare cosa ci facesse l’auto dell’uomo dalle parti di via Prenestina, l’indomani dei tre delitti. La vettura, una Toyota Iq, sarebbe stata abbandonata dallo stesso De Pau dopo un incidente stradale per poi allontanarsi a piedi.

Delitti forse pianificati

I magistrati, intanto, restano convinti che il triplice omicidio delle escort di Prati sia stato pianificato.

Una mattanza iniziata con un caffè al bar e finita quando, mentre scattano le sirene della polizia, l’uomo affonda la lama nel corpo della terza vittima.

Gli investigatori ora stanno valutando gli indizi per sostenere eventualmente in futuro nuove contestazioni: all’accusa di omicidio plurimo volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà si potrebbe aggiungere la premeditazione.

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