Centrale del Latte di Roma, i sindacati: “162 lavoratori a rischio, confronto urgente”

La situazione gravosa dello storico stabilimento della Centrale del Latte sta per giungere ad un punto di svolta con lo stop alla produzione Parmalat dal 2023

Il sindacato di categoria Ugl Agroalimentare solleva forte il proprio grido a difesa dei “162 lavoratori a rischio licenziamento nella storica Centrale del Latte di Roma” e chiede al più presto da parte di Roma Capitale l’intervento per istituire un tavolo di confronto che possa risolvere positivamente la situazione.

La situazione gravosa dello storico stabilimento della Centrale del Latte sta per giungere ad un punto di svolta con lo stop alla produzione Parmalat dal 2023

Le origini di questa lenta crisi derivano addirittura da quando, ai tempi di Sergio Cragnotti, 27 anni fa, l’ex patron della Lazio  acquisì la Centrale con una clausola di non rivendibilità entro i 5 anni dall’acquisto.

Dopo, alcuni guai finanziari non gli consentirono però di rispettare il patto e l’azienda venne così venduta alla francese Lactalis.

Successivamente l’ex sindaco di Roma Alemanno iniziò una battaglia legale per cui il Comune di Roma ottenne la titolarità di tutte le quote vendute ai francesi, divenendo, di fatto, l’azionista di maggioranza.

Ma Lactalis non si arrese e decise di presentare un ultimo ricorso in Cassazione.

Gualtieri, giunti ai giorni nostri, annuncia che la situazione è complicatissima dal punto di vista operativo: una nuova gara, indetta per assegnare a un altro grande operatore la gestione della Centrale, potrebbe essere annullata dalla sentenza di Cassazione oppure la gara potrebbe andare deserta.

In tutto questo i lavoratori sono sempre a rischio e, storia di pochi giorni fa, rischiano davvero tantissimo stavolta: a rimetterci sono però i lavoratori.

Difatti, in seguito a una serie di segnali informali che hanno destato la preoccupazione dei 162 dipendenti della Centrale e delle oltre 1200 persone coinvolte nell’indotto, è arrivata l’ultima notizia.

Ovvero quella di una imminente e grande stretta alla produzione.

Ecco che le rappresentanze sindacali chiedono sia un incontro con Roma Capitale per aprire presto un tavolo di confronto, che un un incontro con il board aziendale, che a breve ha confermato la sospensione delle produzioni a marchio Parmalat a partire dal prossimo gennaio 2023.

Questo è un problema, in quanto la produzione a brand Parmalat riguarda oggi il 48% della produzione complessiva, che sarà interrotta e portata altrove.

Queste le parole del sindacato Ugl-Agroalimentare

Lactalis per la seconda volta mostra la poca attenzione per il capitale umano degli stabilimenti in Italia. – afferma la Segreteria Nazionale Ugl Agroalimentare – Dopo la doccia fredda del 22 aprile che ha colpito i lavoratori dell’Alival, nel pomeriggio di ieri i lavoratori della Centrale del Latte di Roma hanno appreso dalla stampa, senza alcun preavviso, la volontà di Parmalat di restituire le quote al Comune di Roma, nonostante l’ultimo incontro tenutosi una settimana fa tra la dirigenza della CdL, le Rsu e le segreterie sindacali”.

“Come Ugl Agroalimentare – prosegue la nota – abbiamo chiesto urgentemente l’istituzione di un Tavolo di confronto già il 12 settembre, senza ottenere dal Campidoglio alcuna risposta. E’ inevitabile la dichiarazione dello stato di agitazione per i lavoratori della Centrale del Latte – conclude l’Ugl Agroalimentare – e la richiesta ancora più urgente dell’istituzione di un tavolo di confronto da parte del Comune di Roma, con le organizzazioni sindacali, Parmalat, Centrale del Latte e gli attori della filiera, per evitare che esploda una bomba sociale per i 162 lavoratori dipendenti e per l’intero indotto”.

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