Dramma sfiorato questa notte intorno all’ 1.30 di martedì 8 novembre, quando una pattuglia del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale – del VI Gruppo Torri – è stata “centrata” in pieno da un’auto in fuga, mentre si trovava in servizio di piantonamento statico, all’ ingresso del campo nomadi di Via di Salone.
Un’auto in fuga dal campo nomadi di Via Salone ha rischiato di uccidere due agenti della polizia locale
Gli investitori, probabilmente residenti del campo, erano in fuga da un inseguimento operato dalle volanti della Polizia di Stato, a seguito di una rapina effettuata poco prima in una farmacia di Ciampino.
I due poliziotti locali, a bordo del veicolo, sono stati condotti presso il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea, riportando ognuno 7 giorni di prognosi, mentre il veicolo, una Panda con i colori d’istituto è risultato distrutto.
Sull’episodio che solo fortunosamente non ha avuto conseguenze peggiori, è intervenuto durissimo il commento del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in una nota del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani ha detto con fermezza: “Da anni ormai denunciamo l’inutilitá e la pericolositá di quelli che da sempre definiamo piantonamenti di facciata o da operetta, davanti l’ingresso dei campi nomadi. Disporre 4 uomini davanti ad un villaggio di centinaia di persone, legate tra loro da vincoli di parentela e che vedono un’ elevatissima percentuale di vissuto criminale importante tra gli abitanti, equivale solo a fare uno squallido effetto vetrina, con il solo risultato di mettere a rischio l’incolumitá dei lavoratori, troppo spesso oggetto di sassaiole ed aggressioni e da oggi, purtroppo, anche investimenti”.
“In particolare – prosegue Milani – da circa due anni poi, contestiamo a dirigenza e Comando, la pessima gestione del gruppo SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) e la sua ormai cronica assenza dai suoi compiti istituzionali di assiduo controllo e prevenzione dei fenomeni criminali e di disagio sociale all’interno dei campi nomadi ma purtroppo qualcuno, nella propria crociata contro i gruppi speciali, in passato fiori all’occhiello del Corpo, continua ad impiegare queste storiche professionalitá nella guerra ai venditori d’acqua delle piazze del centro.
“Nel rivolgere i nostri migliori auguri di pronta guarigione ai colleghi feriti – conclude– lanciamo gli ennesimi appelli affinchè episodi,come questa tragedia sfiorata, non abbiano a ripetersi: Al Sindaco Gualtieri, affinchè torni a dotare il Corpo delle gestioni capaci che pure merita ma anche e soprattutto al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, affinchè il suo governo affronti in fretta il tema delle Polizie Locali d’Italia, riconoscendone agli appartenenti, il contributo quotidiano alla sicurezza e sopratutto le tutele di cui godono i loro colleghi di tutte le altre forze di Polizia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Fabrizi ed Ivano Ardovini del Coordinamento UGL-PL nel commentare l’episodio “Chiediamo l’immediata revisione del servizio presso i campi nomadi, perché non è più ammissibile farlo nelle attuali condizioni dettate dal Comandante Angeloni come mere statuine all’ingresso dei campi oggetti, nel recente passato, anche di bersaglio di sassaiole da parte degli stessi ospiti dell’insediamento. Diventa un rischio gratuito ed un dispendio inutile di forze e soldi che potrebbero, invece, essere destinati ad un migliore servizio di prevenzione sul territorio”.
La polizia locale in questi giorni è assurta agli onori delle cronache per le proteste di alcuni sindacati di categoria contro le nuove norme previste per lo sgombero delle case di proprietà del comune e dell’Ater (leggi qui), mentre in un caso è da segnalare l’eroico salvataggio effettuato da un agente della polizia municipale, che ha salvato un uomo facendo scudo col corpo ad un motociclista caduto a terra e che rischiava di essere investito da altri veicoli (leggi qui).
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Roma, agente della polizia locale fa scudo con il corpo e salva la vita ad un centauro