Roma, sgombero case occupate: contestate dai sindacati di polizia locale le nuove procedure

Le nuove disposizioni per lo sgombero delle case occupate di proprietà comunale e dell'Ater spingono i sindacati di categoria a sollevare alcune perplessità

Nuove disposizioni date alla polizia locale di Roma Capitale: una novitá assoluta quella introdotta da una circolare del Comandante Generale del Corpo Ugo Angeloni, su quello che diventerá un nuovo compito d’istituto, per il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale e che qualcuno all’interno, ha giá ribattezzato “Pronto Intervento Case Occupate”.

Le nuove disposizioni per lo sgombero delle case occupate di proprietà comunale e dell’Ater spingono i sindacati di categoria a sollevare alcune perplessità

Dal 14 ottobre scorso infatti, tutti gli immobili di proprietà del Comune di Roma e dell’ Ater, verranno, grazie ad  una società esterna, dotati di un sistema d’allarme collegato alla centrale operativa Lupa, che attiverà la nuova procedura: Il gruppo territorialmente competente, dovrà tempestivamente inviare una pattuglia del gruppo territoriale, che verificata l’occupazione, dovrà procedere allo sgombero immediato, se del caso contattando il magistrato di turno e procedendo al sequestro preventivo dell’immobile, oltre naturalmente alla trattazione degli autori del reato.

Sul tema sono intervenuti alcuni sindacati, questo il commento al riguardp del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che in una nota del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani rende noto: ” A volte la strada dell’inferno appare lastricata di buone intenzioni. Disciplinare in questo modo gli interventi, sottraendone la specificità a Gruppi Speciali attualmente presenti come da ordinamento, rischia di mettere in ginocchio le già esigue risorse dei gruppi municipali su strada. Con una carenza organica  di oltre 3000 uomini, la mancata percezione da parte di stampa e cittadini, circa la nostra presenza nei servizi di Polizia Stradale, sottrarre ulteriori risorse ai gruppi  territoriali ci lascia quantomeno perplessi.”

La nota del Sulpl, in particolare rincara la dose su alcuni aspetti:” Senza contare poi, che i cosiddetti ‘sequestri preventivi’ di cui la circolare tratta, possono essere eseguiti soltanto da personale che rivesta la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, altra figura carente all’interno del Corpo anche a causa delle centinaia di pensionamenti che ogni anno, rivestono quasi esclusivamente questa figura. Non è purtroppo la prima volta che assistiamo da parte del Comando Generale a fughe in avanti che lasciano piú quesiti di quanti ne vorrebbero risolvere. Forse è il caso che si torni a rispettare l’ordinamento vigente del Corpo del 2008, in attesa che, proprio come allora, parti sociali e politica arrivino a discuterne ed adottarne uno nuovo, che tenga finalmente conto delle mutare esigenze di sicurezza dei cittadini e della categoria”.

Sulla stessa falsariga le dichiarazioni di contestazione da parte di un altro sindacato di categoria, l’Ugl-Pl, che puntano il dito sulle decisioni prese dal Comando del Corpo della Polizia locale di Roma Capitale che comporta l’ordine perentorio di immediato sgombero delle case comunali in caso di occupazione abusiva con il sistema di controllo a distanza,

“Ci lascia sindacalmente basiti la nuova iniziativa del Comandante generale che introduce un nuovo servizio essenziale, in assenza, ancora una volta, di confronto sulle problematiche ad esso connessedichiara Sergio Fabrizi Coordinatore UGL-PL– È’ un tema così delicato nella sua applicazione assimilabile al già difficile compito del T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) di cui, purtroppo, le cronache anche nazionali hanno. Registrato casi finiti male. La perentorietà dell’ordine prevede, ovviamente, la sua esecuzione che coinvolge l’intervento di altre figure di cui non è dato sapere della loro pronta Disponibilità. La circolare stessa parla, ad esempio, della presenza di personale medico in caso di valutazione di trasportabilità di un eventuale soggetto fragile, senza indicare quale ente chiamare in causa, non rientrando certo in un servizio di soccorso sanitario”.

Ma la contestazione della UGL-PL va oltre, quando  si dice: “Ci chiediamo – incalza Ivano Ardovini RSU e responsabile romano della UGL Autonomie – come possa essere affrontata. questa ulteriore incombenza con un organico sempre più esiguo, considerando anche il rinvio delle nuove assunzioni al 2014 e con sempre minori funzionari con qualifica di UPG, indispensabili per legge all’applicazione del sequestro preventivo disposto dalla circolare. Le priorità che emergono dalle cronache attuali sembrano essere la sicurezza stradale ed il decoro urbano, ma ora ne viene introdotta un’altra e tutto questo nel silenzio del Sindaco, che pure continua a mantenere la delega sulla Polizia locale e non ha ancora mai incontrato i sindacati, né espresso un suo progetto sulla sicurezza urbana e sulla riorganizzazione del

Corpo”. Siamo di fronte ad un’ennesima improvvisazione che pone a rischio professionale i colleghi, concludono dal sindacato.

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