Ladispoli, surfista risucchiato dall’elicottero: il racconto del testimone

Incidente al kitesurfer Alessandro Ognibene: in aula ascoltati altri testimoni. L'uomo sarebbe stato risucchiato dal vortice creato dall'elicottero militare

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Foto d'archivio

Il 3 ottobre del 2018 su una spiaggia di Torre Flavia a Ladispoli, il Kitesurfer Alessandro Ognibene intento a praticare l’attività sportiva in acqua, è rimasto gravemente ferito a seguito della caduta sulla sabbia da un’altezza di 10 metri.

L’uomo sarebbe stato risucchiato da un vortice creatosi dalla doppia elica di un mezzo militare, in quel momento di passaggio nel corso di un’esercitazione interforze, e che avrebbe sollevato il 53enne, poi precipitato rovinosamente sull’arenile. Un testimone oculate ha confermato in aula di aver visto l’uomo sollevarsi di botto e cadere.

Incidente al kitesurfer Alessandro Ognibene: in aula ascoltati altri testimoni. L’uomo sarebbe stato risucchiato dal vortice creato dall’elicottero militare

Nel processo in corso, per confermare fatti e stabilire le responsabilità del grave incidente di quel terribile pomeriggio, che vede imputati per lesioni colpose due piloti e un ammiraglio della Marina a capo dell’addestramento interforze Nato, venerdì scorso sono stati ascoltati altri testimoni nell’aula del giudice di pace di Civitavecchia.

Tra questi, un uomo che si trovava a pesca sulla spiaggia di Torre Flavia quella mattina, e che già aveva rilasciato la sua testimonianza a conferma della terribile dinamica che ha preceduto la caduta dell’uomo, al personale della Capitaneria di porto di Civitavecchia e Ladispoli.

E oltre a lui, anche un altro soggetto, pur non avendo visto con i suoi occhi quanto la parte legale di Ognibene cerca di dimostrare, e che è costato al kitesurfer atroci sofferenze a seguito delle gravi lesioni su tutto il corpo, ha confermato l’esercitazione dei mezzi militari.

Un altro elemento emerso stavolta dalle foto fornite ai giudici da un altro testimone titolare di una struttura balneare di zona, sarebbe quello della mancanza del vento di quel giorno, che potrebbe essere determinante per dimostrare che le condizioni climatiche ebbero poca influenza su quella vicenda.

Secondo la difesa invece il bipala militare non può aver aspirato Ognibene, nonostante sia capace di sollevare un carico di oltre dieci tonnellate.

Nella prossima udienza programmata per il mese di gennaio del 2023, saranno chiamati a testimoniare un impiegato comunale di Ladispoli presente quel pomeriggio e il primo cittadino, che dovrà invece dare conto di eventuali limitazioni nella zona dell’incidente. da accertare anche se sia stata data corretta comunicazioni al Comune di Ladispoli della programmata esercitazione.

Insomma, il processo per stabilire i fatti di quel pomeriggio da incubo per Alessandro Ognibene è ancora molto lungo, ma l’uomo che ha ripreso abbastanza bene la sua mobilità  ha fiducia nella giustizia.

Anche il Ministero della Difesa aveva annunciato l’avvio di una indagine, ma a quanto sembra la magistratura inquirente non avrebbe mai ricevuto le registrazioni delle conversazioni dei militari degli elicotteri che avrebbero potuto fornire un contributo all’indagine.

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