Il Consiglio municipale ordina il lancio di un avviso pubblico per la realizzazione di 18 mercatini al mese sulle strade e nelle piazze dei quartieri
L’invasione di bancarelle sul litorale romano non si ferma e, anzi, si moltiplica. Il Consiglio del X Municipio ha deciso di lanciare un bando pubblico per la realizzazione di ben 18 mercatini al mese per il triennio compreso tra i 1° dicembre prossimo e il Capodanno 2026. Non una parola è stata detta dalle rappresentanze del commercio fisso.
La decisione, su proposta dell’assessorato al Commercio, è stata assunta dal Consiglio municipale nella seduta del 27 ottobre scorso. Con quella deliberazione (approvata con 16 voti a favore e due astenuti su 18 consiglieri presenti) si dà mandato agli uffici di pubblicare l’avviso per l’affidamento a “soggetti professionisti del commercio” dell’organizzazione di “manifestazioni socioculturali-commerciali” in una serie di vie a piazze nei giorni di domenica e festivi.
Potranno partecipare al bando pubblico, in qualità di organizzatori, “imprese, associazioni, società e società cooperative”. I progetti proposti potranno prevedere il 20% dello spazio occupato per la vendita di prodotti alimentari regionali DOP, DOC e IGT e il 10% per enti benefici e no-profit.
I mercatini per tre anni saranno distribuiti in diversi quartieri del X Municipio e con diverse periodicità. Pubblichiamo la tabella con le indicazioni delle strade e delle piazze interessate con le giornate indicate. In totale fanno 18 appuntamenti al mese distribuiti in dieci location tra Ostia, Acilia, Infernetto, Giardini di Roma, Dragona e Malafede. Va ricordato che un analogo tentativo percorso negli anni passati era parzialmente abortito, con le manifestazioni d’interesse solo per tre piazze di Ostia (Vannutelli, Giuliano da Sangallo e Repubbliche Marinare) e le altre zone rimaste deserte.
Dopo le polemiche legate all’invasione di bancarelle in piazza Anco Marzio per quasi due mesi e all’iniziativa concessa senza bando pubblico in via delle Baleniere (leggi qui), dunque, l’amministrazione continua sulla strada del commercio ambulante come elemento di vivacizzazione non solo turistica ma persino “culturale”. Nel silenzio assoluto delle associazioni del commercio fisso che non risulta finora abbiano espresso una posizione ufficiale.