A Roma si indaga su chi ieri sera abbia scritto un insulto firmato con la stella a cinque punte, simbolo delle Brigate Rosse, contro Ignazio La Russa, neo presidente del Senato. La scritta è stata realizzata con una vernice spray nera sulla serranda dell’ex sede Msi e ora di Fratelli d’Italia in via Guendalina Borghese, alla Garbatella.
La scritta firmata con una stella a cinque punte simbolo delle Brigate sulla serranda della sede di FdI a Garbatella: controlli a tappeto
Sono state subito avviate le indagini da parte della Polizia di Stato e verranno acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza nel quartiere per cercare di individuare gli autori. Sul posto sono intervenuti anche militari dell’Arma dei Carabinieri.
Per Giorgia Meloni l’episodio è frutto del clima di odio contro la destra. “Le prime parole di Ignazio La Russa come Presidente del Senato – sottolinea la presidente di FdI – sono state quelle di un uomo che conosce bene il peso delle Istituzioni e che farà di tutto per rappresentare con imparzialità e autorevolezza la seconda carica dello Stato”.
“Eppure – continua la Meloni – diversi esponenti politici hanno deciso di renderlo un bersaglio, come persona e per le sue idee, rinfocolando un clima d’odio, già ben alimentato durante una campagna elettorale costruita sulla demonizzazione dell’avversario politico”.
Il deputato e coordinatore di FdI Roma, Massimo Milani parla di un atto intimidatorio: “Condanno fortemente il grave atto intimidatorio nei confronti della seconda carica dello Stato e chiedo a chi ha responsabilità politica di abbassare i toni, perché generare un clima di odio in questo momento delicato per l’Italia è nocivo e da irresponsabili – afferma Milani -. Mi auguro che ci sia una ferma condanna anche dai partiti di opposizione e che i responsabili siano celermente individuati”.
“Si tratta di un episodio grave e inquietante – attacca il deputato di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami – ancora una volta con la simbologia del terrorismo rosso solo l’ultimo di una serie e che segue le lettere di minacce rivolte a Giorgia Meloni inviate al quotidiano L’Adige lo scorso settembre”.
Sono episodi – secondo Bignami – che riportano alla memoria gli Anni di Piombo e un clima d’odio del quale l’Italia, tanto più in un momento difficile come questo, non ha davvero bisogno. “Ci auguriamo che anche il Partito Democratico e la sinistra non rimangano in silenzio e condannino senza esitazioni quanto sta accadendo”, l’auspicio del deputato.
Lo striscione con il nome “a testa in giù” di Mussoliniana Memoria
In aggiunta a Roma, in zona Colosseo, nel pomeriggio di sabato è stato rinvenuto uno striscione di 6 metri per 1 con il nome del neo presidente del Senato scritto al rovescio, come a voler riprendere la celebre fine fatta da Mussolini, impiccato a testa in giù a Piazzale Loreto. Il drappo è stato appeso in via degli Annibaldi, davanti al Colosseo, da ‘Cambiare Rotta’. Lo striscione è stato subito notato e sequestrato da parte dei carabinieri.
Nel pomeriggio il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Le scritte in una sede romana di Fdi e lo striscione contro il neo presidente del Senato La Russa sono gesti che vanno condannati senza esitazione, Roma è città aperta che ha tra i suoi valori fondanti tolleranza e rispetto delle diversità”.
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Roma, simbolo delle Br lasciato nella sede del Tg2: aperta un’indagine