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Roma, un nuovo caso di “flambama”: prende fuoco il compattatore dei rifiuti

Doppio Caso di incendio di mezzi della municipalizzata in meno di 24 ore

Dopo quello verificatosi ad Ostia ieri mattina alle 5.30 del 12 ottobre (leggi qui), con un camion dell’Ama andato a fuoco a causa di materiale di scarto incandescente contenuto all’interno del cassone di raccolta del mezzo oggi altro caso “Flambama” alle 9.30 di giovedì 13, in via Pellegrino Matteucci, tra i quartieri capitolini di Ostiense e Garbatella.

Doppio Caso di incendio di mezzi della municipalizzata in meno di 24 ore

A Roma si è resa necessaria la chiusura temporanea al traffico di un tratto della limitrofa via Ostiense e via Giacomo Bove per lo svolgimento delle opere di spegnimento delle fiamme, con l’abitacolo andato carbonizzato.

In quest’ultimo caso, l’incendio, che ha bloccato la circolazione nel quadrante sud della capitale, le cause sono invece da ricercare per un guasto tecnico alla cabina del mezzo, forse un cortocircuito alla parte elettrica del veicolo che ha mandato a fuoco il veicolo.

In entrambi i casi, sia ieri che oggi, pronto intervento dei vigili del fuoco con l’accorrere della polizia locale che ha provveduto, insieme ai guidatori dei camion, a mettere in sicurezza la zona, attuando tutte le procedure di sicurezza, scaricando a terra nel primo caso i rifiuti incandescenti.

Le spiegazioni ufficiali di Ama

Ad Ostia, spiega Ama, Si è trattato con ottima probabilità di ceneri lasciate spente e buttate tra i rifiuti dai cittadini e, come spesso accade in questi casi, con il freddo e le basse temperature, i rifiuti hanno preso fuoco durante il compostaggio quando si trovavano all’interno del compattatore”.

In via Pellegrino Matteucci, “Al contrario, c’è da fare un distinguo: ieri a Ostia il mezzo aveva terminato il proprio giro e stava andando in rimessa verso via dei Romagnoli e tutto è stato generato dall’incuria dell’utente finale, del cittadino. A Roma invece si era nel turno di lavoro si è trattato di un guasto tecnico al mezzo, sono due cose completamente differenti. Plaudiamo la prontezza dei due dipendenti che hanno attuato correttamente tutte le procedure intuita l’emergenza in atto” – conclude Ama.

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