Mafia ad Anzio e Nettuno: 58enne nei guai per traffico internazionale di droga

Si aggrava la posizione di un 58enne gravemente indiziato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso

mafia anzio nettuno
L'operazione del febbraio scorso ad Anzio e Nettuno

Mafia ad Anzio e Nettuno. Si aggrava la posizione di Alfonso Manera, detto “Il Pinguino”. Il 58enne gravemente indiziato di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso. L’uomo sarebbe un “collaboratore” della ‘ndrangheta. I carabinieri gli hanno notificato in carcere una nuova ordinanza di custodia cautelare. L’pperazione risale a febbraio.

Mafia ad Anzio e Nettuno: l’operazione dei Carabinieri

Alfonso Manera, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, avrebbe avuto un ruolo di primo piano in ordine alla pianificazione della catena logistica che doveva gestire le ingenti importazioni di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’attività del sodalizio ‘ndranghetistico.

Con l’operazione di febbraio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma eseguirono misure cautelari nei confronti di 65 persone (leggi qui), alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso costituente una cosiddetta “locale di ‘ndrangheta”, una articolazione operante sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno  composto in gran parte anche da soggetti appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle), che si ipotizza avesse assunto il controllo del territorio nel litorale a sud di Roma, riuscendo ad infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale.

l corso della attività di indagine, avviata nel 2018 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma con il coordinamento della DDA della Procura capitolina, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza, nell’ambito della associazione di tipo mafioso unitaria denominata ‘ndrangheta, che opera nelle province calabresi, in altre regioni italiane (Lazio, Lombardia, Emilia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) e sul territorio estero (Svizzera, Germania, Canada, Australia), costituita da molte decine di locali e con organo collegiale di vertice denominato “la Provincia” di un’articolazione operante sul territorio dei comuni di Anzio e Nettuno.

Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.

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