Alessia Piperno, da Roma al carcere in Iran: l’appello dei familiari

La viaggiatrice fermata in Iran, il 28 settembre, il giorno del suo trentesimo compleanno

Alessia Piperno, la viaggiatrice trattenuta in Iran

C’è apprensione per Alessia Piperno una viaggiatrice romana di trent’anni, figlia di un libraio dei Colli Albani, arrestata in Iran probabilmente dalla Polizia Morale il giorno del suo compleanno, il 28 settembre. Non è escluso che sia stata fermata perché aveva festeggiato in presenza di uomini (come testimonia una foto lanciata sul suo canale instagram), circostanza ritenuta una grave violazione a Teheran.

La travel blogger fermata in Iran, il 28 settembre, il giorno del suo trentesimo compleanno

Per cinque giorni la viaggiatrice solitaria e travel blogger, da due mesi in Iran, aveva interrotto i contatti con la famiglia e sui social. Poi, ieri lunedì 2 ottobre, una telefonata da Teheran dove sono ancora in corso disordini per la morte di Masha Amini, la ragazza morta in prigione dopo essere stata arrestata perché indossava male il velo (leggi qui), ha lasciato nello sconforto amici e parenti. “Aiutatemi. Sono in prigione“.

Il padre allora ha rivolto un accorato appello:Questa ragazza è Alessia Piperno, ed è mia figlia – ha scritto sui social – È una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato“.

Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto.

Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’ Ambasciata italiana a Teheran. Ma ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo…E noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice “ vi prego, aiutatemi “.

“Non sono un postatore di foto – conclude il papà della blogger  – e non uso quasi mai social ma oggi non ho potuto farne a meno…. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie”.

Una travel blogger innamorata del mondo

Un’amica si aggrega all’appello:Conosco Alessia da 5 anni. È una delle persone più coraggiose e altruiste che io conosca. Questa notizia mi spezza il cuore a metà e vorrei poter fare qualcosa. Se qualcuno di voi sa qual è l’iter in queste situazioni, mi faccia sapere per favore. Il papà è già in contatto, tramite la Farnesina, con l’ambasciata italiana a Teheran ma non ci sono ancora novità”.

Qualcuno ha, addirittura, attaccato la giovane imprigionata in Iran sul suo profilo facebook con parole sgradevoli: “Ora dobbiamo anche spendere soldi per liberarla, come se non avessimo già abbastanza problemi”.

Ecco esplicitato in poche semplici parole il motivo per cui non siamo in grado di migliorare nulla di questo povero paese –  è stata la risposta di un’amica di Alessia – E non sto parlando dell’Iran ovviamente, ma dell’Italia.

Non conosciamo i motivi per cui Alessia Piperno sia stata incarcerata ma se  faceste un giro sul suo profilo Instagram da cui sono state prese svariate frasi e foto (lo so che potete farcela, ormai siamo tutti professionisti di scorrimento bacheca Instagram), avreste modo di vedere che: Alessia si trovava in Iran prima che scoppiasse il caos. Stava cercando di lasciare il paese in considerazione degli scontri. Lei è una viaggiatrice esperta, non era lì per vacanza ma lavora da remoto“.

La stessa amica ha precisato inoltre: “Il problema non è la popolazione iraniana e nemmeno la religione, ma il governo. Impariamone la netta differenza a livello culturale e sociale. Alessia stava seguendo la sua grande passione: viaggiare e conoscere in modo sincero il mondo. Non è diverso da chi ha la passione per la moda, il trekking, il paracadutismo o che altro. Perciò cosa darebbe il permesso di giudicare?Prima o poi impareremo ad essere umani, fino ad allora restiamo vergogna”. 

In viaggio da sette anni

Alessia Piperno cinque giorni fa sul suo profilo (travel.adventure.freedom)  trasudava entusiasmo perché stava iniziando il suo settimo anno in viaggio. “Eppure quando mi guardo indietro, mi sembra ieri quando caricai il mio primo zaino sulle spalle, per raggiungere la terra dei miei sogni, l’Australia“, scriveva.

Al tempo avevo appena compiuto 24 anni, mentre oggi ne compio 30. Mi ero ripromessa che a 30 anni mi sarei fermata, ed ora eccomi arrivata a questo giorno e mi chiedo “sono pronta a fermarmi?”. No, affatto”.

Il sogno di ricostruire un villaggio in Pakistan

A trattenerla il desiderio di tornare in Pakistan. “Purtroppo un mese fa, una forte alluvione ha colpito il paese del mio cuore, e in più di 365.000 persone hanno perso la loro casa.
Non sono un muratore, non ho idea di come ricostruire una casa, ma anche i miei sogni un tempo mi sembravano impossibili.

Quando il mondo ti da tanto – ha scritto – arriva il momento di dare tu qualcosa al mondo.
“Esprimi un desiderio”. Mi ha urlato Haniieeh mentre soffiavo le candeline.
Questa volta non ci ho dovuto pensare, ho un sogno pronto nella testa e nel cuore. Ricostruire un villaggio in Pakistan.E sapete qual e la cosa più assurda? Che so già che…ci riuscirò“.

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