Roma, Zingaretti eletto deputato: il Lazio presto al voto

Entro febbraio gli elettori del Lazio di nuovo alle urne: il presidente Zingaretti neo eletto deputato dovrà dimettersi 

lazio

Al massimo entro cinque mesi e gli elettori del Lazio dovranno tornare alle urne per decidere il nuovo presidente della Regione Lazio. Entro gennaio, massimo febbraio si voterà di nuovo.

Entro febbraio gli elettori del Lazio di nuovo alle urne: il presidente Zingaretti neo eletto deputato dovrà dimettersi

L’elezione di Nicola Zingaretti, attuale governatore del Lazio, alla Camera dei deputati e la scalata del centrodestra alle politiche del 25 settembre, ha, intanto, riacceso il dibattito politico nel Lazio, con le opposizioni all’attacco dell’ex segretario dem. Da Fratelli d’Italia, Lega, e Forza Italia, corale sollecito: Zingaretti si dimetta il prima possibile.

Zingaretti dovrà lasciare il suo posto alla Pisana non appena viene formalizzata la sua elezione. La carica di presidente della Regione Lazio è infatti incompatibile con quella di parlamentare.

A quel punto scatterà il conto alla rovescia di tre mesi, entro i quali bisognerà andare a votare. Per questo si parla di febbraio 2023 come data utile per le elezioni.
Il centrodestra, sfruttando anche il momento difficile del Pd costretto a riorganizzarsi, preme per andare alle urne prima possibile.

Occorre andare a elezioni regionali il prima possibile, entro e non oltre 90 giorni dallo scioglimento anticipato del consiglio, come da legge vigente – fa sapere il consigliere regionale del Lazio della Lega, Daniele Giannini – non si deve prolungare l’agonia della nostra Regione già fortemente penalizzata”.

Nel centrodestra sarà Fratelli d’Italia a indicare il candidato cardine delle prossime regionali. Il favorito è il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. L’importante, vociferano nel partito, è non ripetere l’errore Enrico Michetti, silurato alle comunali da Roberto Gualtieri.

Nel centrosinistra si sono già lanciati in campo Alessio D’Amato, Marta Bonafoni e Daniele Leodori (fedelissimo di Zingaretti). Il caminetto delle correnti dem preme per Enrico Gasbarra, già presidente della Provincia di Roma.

Con il centrodestra unito il Pd avrebbe poche chance da solo. Dem e grillini dovranno raggiungere necessariamente un accordo, alla Pisana avviato da mesi. Accordo più difficile con Azione di Carlo Calenda da sempre contrario ai Cinquestelle. L’ago della bilancia potrebbe rivelarsi Italia Viva di Renzi. Le trattative sottobanco sono già state avviate.

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