Tivoli, un nuovo gioiello nelle Villae: il Mausoleo dei Plautii presto aperto

Anche il Mausoleo dei Plautii entra nell'istituto Villae. L'obiettivo: aprirlo per la prima volta al pubblico

Non solo Villa Adriana e Villa d’Este, due perle Unesco, e il Santuario di Ercole Vincitore, l’edificio dedicato al dio protettore dell’antica Tibur. A Tivoli sta per nascere un nuovo percorso archeologico. Sotto l’egida dell’istituto Villae  – che ricomprende le ville e il santuario – dal 28 settembre ci sarà anche il Mausoleo dei Plautii, la tomba monumentale di età augustea ai piedi della Città dell’arte.

Anche il Mausoleo dei Plautii entra nell’istituto Villae. L’obiettivo: aprirlo per la prima volta al pubblico

Il passaggio formale dalla Soprintendenza archeologica del Lazio all’istituto Villae di Tivoli si terrà mercoledì 28 settembre alle ore 17.30. A siglarlo rispettivamente la soprintendente Lisa Lambusier e il direttore Andrea Bruciati.

È il primo passo verso una stabile apertura di quest’area al pubblico”, il commento di Bruciati, direttore di Villae. “Il Mausoleo dei Plautii – aggiunge Bruciati – è un luogo che ha affascinato nel corso dei secoli viaggiatori e artisti, che ne hanno rappresentato l’atmosfera e gli scorci.  Finalmente dopo un impegnativo restauro si compie l’acquisizione ufficiale dell’edificio e l’Istituto arricchisce il proprio patrimonio con un monumento fortemente identitario”.

Il Mausoleo dei Plautii è un monumento funerario databile all’età augustea. L’iscrizione più antica ricorda infatti il console Plauzio Silvano. Utilizzato anche dai discendenti, il mausoleo, un alto cilindro rivestito in travertino, ha oggi un aspetto profondamente mutato rispetto all’antichità per il fatto di essere stato trasformato nel Quattrocento in torre a protezione del vicino Ponte Lucano, uno dei quattro ponti romani sul fiume Aniene. Mausoleo e Ponte potrebbero diventare presto un nuovo circuito archeologico.

Il restauro

Il recente restauro del Mausoleo condotto dagli archeologi Anna Paola Briganti, Zaccaria Mari e Sergio Sgalambro ha riguardato l’intero monumento di età augustea con particolare attenzione all’elegante struttura in blocchi di travertino, alle famose iscrizioni in marmo recanti i nomi dei Plautii Silvani e al coronamento sommitale con archetti e merlature, dovuto alla trasformazione, nel ‘400, in torrione.

Di notevole impegno a causa del lungo abbandono è stato il restauro del vano interno ricavato in epoca moderna, le cui lesioni e sconnessioni erano state determinate dalla vegetazione infestante, veri e propri alberi cresciuti all’interno.

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