Tony Buda dopo 60 anni lascia lo storico hotel. “Manca una visione moderna ed efficiente nella gestione della città”
“Dopo 60 anni di attività lascio perché non ho più energie da spendere per lottare contro l’indifferenza dell’amministrazione pubblica verso Ostia e per il turismo: per chi governa la città contano solo i bisogni dei balneari”. Tony Buda, storico proprietario dell’hotel Bellavista oggi in vendita (leggi qui), è un fiume in piena. Ha dedicato la sua vita al turismo dell’accoglienza, ha investito sulla sua struttura per cercare di rispondere al meglio ai cambiamenti del gusto e delle esigenze degli ospiti. E ora ha deciso di mollare.
“La nostra è un’azienda sana, reduce da un’ottima stagione turistica – prosegue Buda – Lascio e vendo tutto perché mi sono stufato di lottare per ottenere cambiamenti che non arrivano. La città soffoca nel degrado e l’unica questione che sembra interessare gli amministratori pubblici è quella balneare”.
“Devo dire che proprio il modello balneare di Ostia è una delle ragioni che frenano il turismo – osserva il titolare del Bellavista – Il lungomare è praticamente un parcheggio al servizio degli stabilimenti”. E dove non sostano i veicoli dei bagnanti, ci sono le roulotte dei senza fissa dimora, com’è a piazza Sirio (leggi qui).
Ovviamente quello del modello balneare basato sugli stabilimenti, che hanno prezzi spesso proibitivi per i turisti che invece desidererebbero più spiagge libere, non è l’unico freno per il decollo dell’accoglienza alberghiera. La sporcizia imperversa in ogni angolo, il verde pubblico e i giardini soffocano nel degrado, i collegamenti con Roma e con l’aeroporto sono impraticabili. “Manca una visione moderna ed efficiente nella gestione della città in funzione turistica” sostiene Buda.
Tony Buda ha investito non solo ingenti risorse economiche per rendere attraente e confortevole il Bellavista ma ha anche speso l’impegno personale per migliorare la ricettività di Ostia. Per anni, infatti, si è mobilitato nei ranghi dell’associazione di categoria. Ottenendo, tra l’altro, che il bus Cotral che collega Ostia all’aeroporto di Fiumicino transitasse anche per un pezzo di lungomare. Tracciato che in questi ultimi tempi l’azienda regionale di trasporto regionale sta sempre più trascurando.