Gli interventi puntano a restituire all'amministrazione pubblica nuovi stabili per destinarli ad un piano di riassegnazione per l'edilizia popolare tamponando l'emergenza abitativa
Dal mese di settembre al via per volere del prefetto Matteo Piantedosi un rinnovato e massiccio piano di sgomberi con tanto di immediata assegnazione degli appartamenti destinati ai centri più poveri in varie aree della città.
Saranno liberati palazzi privati e di enti senza ricorrere alla forza pubblica ove possibile e l’alloggio sarà garantito a chi ne avrà diritto e ha già presentato domanda, come accaduto negli stabili di viale del Caravaggio e similmente a quanto si è verificato in estate ad esempio in viale delle Province (leggi qui) e alla vecchia clinica di Villa Fiorita.
In agenda i prossimi a essere riqualificati saranno i palazzi su via del Porto Fluviale 12 e via Lucio Calpurnio Bibulo 13, utili a tamponare l’emergenza abitativa, sarà liberato anche lo Spin-Time id Via Santa Croce in Gerusalemme ed il Museo dell’Altro e dell’Altrove in via Prenestina.
Inoltre saranno riqualificati i locali occupati da Casapound in via Napoleone III, palazzo di proprietà pubblica occupato da dicembre, il tutto grazie a una sinergia operativa tra Comune e Regione che punta a recuperare appartamenti per l’edilizia popolare, con l’ater che ha recuperato un numero di stabili vicino alle 700 unità abitative in poco meno di due anni e il piano si innesta in questa falsariga.
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