Ostia, doppia tentata truffa agli anziani: stessa via a poche ore di distanza

Doppio tentativo di truffa nella stessa strada e nella stessa mattinata. La reazione delle anziane vittime mette in fuga i malviventi

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Hanno provato la truffa per due volte su vittime diverse nella stessa via e a distanza di poche ore. E in entrambi i casi la prontezza e la lucidità delle vittime ha fatto fallire il colpo.

Doppio tentativo di truffa nella stessa strada e nella stessa mattinata. La reazione delle anziane vittime mette in fuga i malviventi

Doppio tentativo di truffa ad anziani soli nella mattinata di ieri, martedì 30 agosto, nella zona di via delle Isola di Capoverde, a Ostia. Le denunce arrivate alla Polizia di Stato lasciano supporre che si tratti della stessa banda che, in un caso, era persino riuscita a far entrare un proprio emissario in casa della malcapitata che è stata colta da malore. L’uomo, temendo gravi conseguenze per la salute della poveretta, una 88enne, si è allontanato senza riuscire a portare via un bottino di quasi 2000 euro in contanti.

Stessa tecnica ma diversa entità di denaro richiesto: nel primo caso 500 euro, nel secondo 2000. Questa la dinamica. A casa della vittima di turno arriva una telefonata all’utenza fissa: dall’altro capo dell’apparecchio una voce maschile che parla confusamente, quasi non si capisce cosa dica se non le parole chiave mamma o nipote. A questo punto l’anziana vittima fa il nome del figlio o del nipote, ritenendo che si tratti del proprio congiunto, e invita a ritelefonare per capire meglio il perchè della richiesta. A quel punto il gioco è fatto. Il malvivente richiama simulando di essere il figlio o il nipote citato dalla vittima e se anche la voce non corrisponda, basta giustificarsi che si è con le placche alla gola, di essere malato di covid, intendendo con questo che non ci si può spostare per ritirare in banca o alla posta la somma che viene richiesta per saldare un inesistente debito.

Se non si paga il debito si rischiano la denuncia o, nella peggiore delle ipotesi, “gravi conseguenze, fatti gravi”. Il poveretto o la poveretta presa dal panico non capisce più niente e inizia a cercare quanti contanti e gioielli ha in casa per saldare il conto. Ed è a questo punto che al telefono subentra un’altra voce (forse dello stesso bandito ma ulteriormente artefatta). La seconda voce, pur continuando a fare pressione psicologica, si qualifica come portalettere, direttore della posta o direttore di banca, rassicurando con la sua (finta) figura istituzionale che la consegna del contante avverrà ad un suo delegato di fiducia che di lì a pochi minuti sarà davanti alla porta di casa della vittima.

Nei casi di ieri, a presentarsi, è stato un ragazzo troppo giovane per dare credito alla truffa. Ciò ha messo sull’avviso i vecchini che hanno avuto reazioni diverse ma entrambe efficaci. Uno ha urlato e cacciato in malo modo l’emissario dal pianerottolo, l’altra ha iniziato a piangere e supplicare, in preda a una crisi di nervi, convincendo il giovane bandito a battere in ritirata per non rischiare che il reato di truffa si trasformasse in tragedia.

Su entrambi i casi gli investigatori del Distretto Decimo di Ostia sono già attivamente impegnati. Le indagini mirano a risalire ai tabulati telefonici e ad eventuali immagini di sistemi di videosorveglianza presenti negli stabili coinvolti nelle tentate truffe.

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