Simone avrebbe diventare vigile del fuoco come il padre ed aveva già superato le prime prove: al funerale l'abbraccio dei colleghi
Palloncini giallorossi, le sirene dei vigili del fuoco e tanta commozione. Più di mille persone stamattina, lunedì 29 agosto, hanno partecipato ai funerali di Simone Sperduti, il 19enne di Centocelle aspirante vigile del fuoco falciato all’alba di mercoledì all’uscita dello svincolo Prenestina del Gra dall’auto condotta da un poliziotto, da tempo sospeso dal servizio e che guidava con la patente scaduta e sotto l’effetto di alcol e droga. (leggi qui).
A dare l’addio più di mille persone mentre il rintocco del suono delle campane si alternava a quello delle sirene dei mezzi antincendio.
In tanti dal comando provinciale dei vigili del fuoco di via Genova e dalle caserme territoriali hanno voluto partecipare al funerale celebrato nella parrocchia del Santissimo Sacramento in largo Agosta, a Tor de’ Schiavi, affollata come non mai. Un abbraccio di fatto al papà, vigile del fuoco al comando di via Genova e che contava di vedere anche il figlio nel corpo: Simone, infatti, aveva già superato le prime prove.
Così i colleghi del papà gli hanno riservato un funerale da vero vigile del fuoco con i mezzi schierati all’esterno della chiesa, mentre gli amici di Simone, appassionato tifoso romanista, indossavano una maglietta giallorossa con la foto del ragazzo.
All’uscita del feretro il lancio di palloncini, i fumogeni coi colori della Roma e una promessa: la curva Sud martedì sera renderà omaggio a Simone durante la partita Roma-Monza.
Nel frattempo l’agente, indagato per l’incidente, resta in stato di arresto a Regina Coeli.
Durante l’udienza di convalida dell’arresto l’agente ha consegnato al giudice una lettera indirizzata ai familiari di Simone chiedendo perdono: “Mi odio. Dovevo morire io”, ha scritto. (leggi qui).
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