Morte Simone Sperduti, il poliziotto resta in cella. Ora le scuse: “Mi odio. Dovevo morire io”

Il giudice conferma l'accusa di omicidio stradale e il carcere per il poliziotto: lui consegna una lettera di perdono indirizzata alla famiglia 

Il 19enne vittima dell'incidente

Resta in carcere il poliziotto arrestato giovedì scorso con l’accusa di omicidio stradale, dopo che con la patente scaduta e positivo all’alcol e alla cocaina, ha investito in via Prenestina il 19enne di Centocelle, Simone Sperduti, un ragazzo che sognava di fare il vigile del fuoco come il papà e invece è morto, falciato da un’auto, alle 4 e mezza del mattino, mentre andava al lavoro, in un magazzino.

Il giudice conferma l’accusa di omicidio stradale e il carcere per il poliziotto: lui consegna una lettera di perdono indirizzata alla famiglia

Dopo l’udienza che si è tenuta nella mattinata di oggi, sabato 27 agosto, a piazzale Clodio il gip, accogliendo le richieste del sostituto procuratore Mario Palazzi, ha convalidato l’arresto per omicidio stradale aggravato e emesso contestualmente un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il poliziotto, un agente della Ferroviaria sospeso da tempo dal servizio, dopo l’incidente, era risultato positivo sia al test dell’alcol che della droga, in particolare cocaina (leggi qui) ed era stato arrestato l’indomani dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale.

Il mio assistito ha risposto alla domande del giudice e ha espresso il suo profondo dolore alla famiglia del ragazzo”, ha detto il difensore del poliziotto, l’avvocato Pamela Strippoli a conclusione dell’udienza di convalida. “E’ consapevole della responsabilità che lo accompagnerà per tutta la vita. Nella ricostruzione dell’incidente ha spiegato di non essersi accorto dell’arrivo dello scooter guidato dal ragazzo”.

Nel corso dell’udienza il poliziotto ha anche consegnato una lettera al giudice rivolta ai genitori del ragazzo rimasto ucciso nell’incidente.

Mi inginocchierei ai piedi per chiedervi perdono – ha scritto il poliziotto arrestato – Ho paura, so che voi ne avete più di me. Ho sbagliato, cavolo ho sbagliato. Avrei voluto morire io. Dovevo morire io. Vi chiedo perdono. Niente vi ridarà più vostro figlio, ma io farò qualsiasi cosa possa aiutarvi. Vi chiedo perdono, e a Dio. Avrei dovuto morire io. Ho il cuore in pezzi, ma so che è nulla rispetto a quello che state provando voi. Odiarmi è il minimo”.

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Morte di Simone Sperduti, arrestato il poliziotto: era senza patente e sotto effetto di alcol e cocaina