Scuola, scioperi di settembre. CSLE: “Contro orari diversi per docenti non vaccinati”

Sciopero scuola settembre 2022, date e motivi della protesta: cosa cambia al rientro a scuola per i docenti non vaccinati 

Sciopero scuola settembre 2022

La scuola italiana inizierà all’insegna degli scioperi. Questo sembrerebbe attendere le famiglie al suono della campanella previsto a metà settembre. La prima data prevista è quella del 12 settembre (leggi qui), mentre dalla nota diffusa dal sindacato CSLE, il primo sciopero è stato programmato per il 23 e 24 settembre, e cioè nei due giorni che precedono le elezioni governative.

Dopo il “Libera tutti” collegato al ritorno in classe dei docenti anche non vaccinati, la paura è dietro l’angolo rispetto alla possibilità nel caso di un picco nelle curva dei contagi, che le disposizioni cambino per il personale docente, tornando alle soluzioni “punitive” che porterebbero gli insegnanti non vaccinati a svolgere funzioni diverse dal lavoro in aula e oltre l’orario, senza un relativo aumento di stipendio.

Sciopero scuola settembre 2022, date e motivi della protesta: cosa cambia al rientro a scuola per i docenti non vaccinati

Un inizio a tentoni più che a singhiozzo, sembrerebbe quello che attende la scuola italiana per l’Anno Scolastico 2022/23. Due giornate di agitazione sindacale che bloccheranno le lezioni sono state proclamate a livello nazionale da CSLE, per venerdì 23 e sabato 24 settembre 2022.

In una nota ufficiale, sono state chiarite le motivazioni dello sciopero, che riguarderebbero: “La contrarietà all’’applicazione di un orario di servizio pari a trentasei ore per i Docenti non vaccinati e per la non specifica del servizio che sarà attribuito al Personale Ata non vaccinato. La richiesta di un aumento dello stipendio di 400 Euro ai Docenti e di 300 euro al personale Ata come da standard Europeo, l’abolizione del Super Green Pass e la gratuità del costo dei Tamponi. Infine, l’introduzione dei buoni pasto per il personale scuola ma l’abrogazione della somma di 400 Euro per i Docenti Meritevoli”.

Fino al 15 giugno 2022 o fino alla data di adempimento dell’obbligo vaccinale, le  disposizioni normative e contrattuali che disciplinavano la prestazione lavorativa del personale docente ed educativo non vaccinato, e quindi dichiarato temporaneamente inidoneo all’insegnamento, imponevano al dirigente scolastico di “Utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto all’istituzione scolastica, quali il servizio di biblioteca e documentazione, l’organizzazione di laboratori, ed altre attività nell’ambito del progetto d’istituto”. Tutto questo anche oltre l’orario di una normale docenza.

Scaduto l’obbligo vaccinale per il personale scolastico, la prossima scadenza riguarderà e norme per la gestione dell’emergenza Covid-19 alla data del 31 agosto, che non saranno prorogate. Dal 1° settembre dunque, i docenti non vaccinati torneranno in cattedra. Cosa succederà dopo quella data rappresenta la preoccupazione dei docenti non vaccinati di tutta Italia.

I docenti non vaccinati tornano in classe: per i virologi non c’è nessun rischio

“L’esclusione dei docenti dalle attività in aula è stata giusta in un momento di emergenza e di sanità pubblica, in questa fase non vedo nessun rischio specifico soprattutto in ottica di convivenza con il virusha dichiarato Pregliasco“.

Una maggior prudenza è stata espressa dal Direttore generale dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia: “Anche se i numeri del Covid sono diminuiti, non dobbiamo  aspettare inerti l’autunno, e mettere in sicurezza le scuole, i trasporti e i luoghi della socialità o saremo punto a capo. A fine agosto ancora non si vedono azioni concrete su questo fronte (leggi qui)“.

I Presidi: “Se peggiorerà l’andamento pandemico le regole potranno cambiare di nuovo”

“Se peggiorerà l’andamento pandemico le regole potranno cambiare di nuovo. Questo vale anche per gli insegnanti non vaccinati – ha dichiraato Mario Rusconi Presidente dell’Ass. Presidi di Roma -. In questo momento c’è un ‘liberi tutti’ e non possiamo fare altro che accettare queste decisioni. Ognuno si prenderà la sua responsabilità”.

La segretaria della CISL Ivana Barbacci, ha commentando il ritorno degli insegnanti non vaccinati a scuola da settembre: “L’obbligo è stato giusto e necessario. Sarebbe giusto quindi in presenza di dati scientifici, dover tornare ad adottare queste misure”.

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