Stop alla vendita di borotalco: “Troppe denunce”. La Johnson & Johnson cambia prodotto

Il colosso americano corre ai ripari dopo le numerosissime cause legali affrontante per il legame presunto tra il suo borotalco ed i tumori ovarici ed il mesotelioma

Il colosso Johnson & Johnson ha comunicato la sospensione dal 2023 della vendita a livello mondiale del suo borotalco. Il provvedimento è stato preso a causa delle troppe cause legali che l’azienda deve affrontare, ben 40mila, per il presunto legame tra questo prodotto ed i tumori ovarici ed il mesotelioma.

Il colosso americano corre ai ripari dopo le numerosissime cause legali affrontante per il legame presunto tra il suo borotalco ed i tumori ovarici ed il mesotelioma

Relativamente alle sentenze di cancerogenicità vi rimandiamo alla lettura di questo articolo (leggi qui) .

La multinazionale sta passando a prodotti simili per i bambini basati sull’amido di mais, una nuova formula, anche se l’azienda ha sempre ribadito la sua posizione per cui decenni di ricerche indipendenti dimostrano che il prodotto sia del tutto sicuro.

Come parte di una valutazione del portafoglio mondiale, abbiamo preso la decisione commerciale di passare a un portafoglio di borotalco interamente a base di amido di mais”, si legge in una nota.

L’azienda ha inoltre specificato che questo prodotto è già venduto nei paesi di tutto il mondo. Allo stesso tempo, J&J ha ribadito che la sua posizione sulla sicurezza borotalco da lei prodotto “Resta invariata”.

Nel febbraio appena trascorso il tribunale americano del New Jersey aveva accolto la richiesta di fallimento di J&J dovuta alla necessità di gestire le cause legate al talco.

Nel 2018 inoltre una giuria del Missouri aveva condannato l’azienda a pagare 4,7 miliardi di dollari dopo che 22 donne avevano accusato J&J di aver usato l’amianto nel borotalco e nei prodotti per l’infanzia provocando il cancro alle ovaie.

Due anni fa lo stop ha riguardato Stati Uniti e Canada proprio perché era stato contestato che tutti i prodotti a base di talco del colosso farmaceutico americano contengono amianto.

A giugno, di un anno fa, in particolare la Corte Suprema americana ha stabilito che il colosso farmaceutico deve pagare 2,1 miliardi di dollari di danni a 20 donne che sostengono di aver sviluppato un cancro alle ovaie in seguito alla presenza di amianto nel suo talco.

Il caso era del 2018 ed era stato portato avanti dalla stella del foro, Kenneth Starr, passato alla storia per aver inquisito Bill Clinton portandolo all’impeachment. Il talco, venduto dal 1984, a detta di Starr, era stato “protetto” e difeso in tutti i modi per insabbiare le vicenda.

Il talco è composto da talco minerale ed ha al suo interno magnesio, silicio e ossigeno.

Nella lotta a difesa dei suoi prodotti, dal 2020 ha pagato circa 4 miliardi di spese legali creando ad ottobre una società controllata, la LTL Management, a cui ha ceduto le cause legate al borotalco e poi ne ha dichiarato la bancarotta, bloccando le azioni legali.

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