Tagli alle ore e stipendi più bassi. Le addette alle pulizie occupano la sala consiliare

Nonostante gli stipendi già bassi, rischiano un taglio del 20% del monte ore

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Fiumicino: le addette alle pulizie del comune di Fiumicino protestano. Questa mattina, giovedì 28 luglio, hanno occupato la sala consiliare di Via Portuense. Rischiano un taglio del 20% del monte ore.

Nonostante gli stipendi già bassi, le addette alle pulizie rischiano un taglio del 20% del monte ore

Fiumicino, uno stipendio già basso che rischia di essere decurtato ulteriormente. Protestano le lavoratrici delle ditte responsabili delle pulizie negli stabili comunali. Con il cambio di appalto, che si verificherà ad agosto, rischiano di vedersi decurtato il monte orario del 20%, con un conseguente ridimensionamento dello stipendio.

La nuova ditta, che ha vinto un appalto Consip dello Stato e, quindi, non del Comune, avrebbe ricalcolato le ore necessarie in modo del tutto arbitrario prevedendo, così, una riduzione del salario, già molto esiguo.

 

Già in stato di agitazione da giorni, questa mattina, giovedì 28 luglio, una rappresentanza di lavoratrici ha occupato l’aula consiliare di Via Portuense. Minacciano di restare ad oltranza fino a quando non si troverà un accordo.

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Le lavoratrici nell’aula consiliare di Via Portuense

Sono 16 i lavoratori coinvolti che guadagnano circa 300 euro al mese, soldi che spesso rappresentano l’unico reddito per loro e le rispettive famiglie.

Montino: «vicinanza e solidarietà alle lavoratrici della ditta di pulizie: il Comune al loro fianco.»

Il Sindaco Montino, in una nota, ha espresso solidarietà alle lavoratrici e manifestato l’intenzione di supportarle nella protesta.

«Voglio esprimere la mia solidarietà e la mia vicinanza alle lavoratrici della ditta responsabile delle pulizie negli stabili comunali che, in queste ore, rischiano di vedere ridotta la loro retribuzione in maniera ingiustificata.»

«La ditta, senza alcun riguardo per le vite delle persone, aveva deciso un decurtazione del 20% dello stipendio delle lavoratrici. Una percentuale già alta, ma che ha un valore maggiore se si pensa che parliamo di stipendi che vanno dai 300 ai 500 euro al mese, in alcuni casi in famiglie monoreddito.»

«Grazie all’impegno dell’amministrazione, siamo riusciti a ridurre drasticamente il taglio previsto. Ma il nostro obiettivo è arrivare a confermare le retribuzioni precedenti. Un obiettivo che sembrerebbe raggiungibile nel giro di qualche mese, secondo quanto dichiarato dalla ditta dopo una serie di incontri. Ci impegneremo perché questa prospettiva diventi realtà, nel rispetto della dignità delle lavoratrici, della loro professionalità e del lavoro stesso.»

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