Sono proseguite tutta la notte e continuano ancora oggi, per il terzo giorno, le ricerche della 60enne romana, Anna Claudia Cartoni, dispersa in mare dopo la violenta collisione, avvenuta nel pomeriggio di sabato 23 luglio tra due barche, un motoscafo e una a vela nelle acque antistanti a Porto Ercole all’Argentario, in provincia di Grosseto. Recuperato, a poche ore dall’incidente, invece, il corpo di Andrea Coen, 58 anni, anche lui romano e nella stessa imbarcazione della donna.
L’uomo è stato recuperato poco dopo lo scontro tra le due barche. Continuano con un robot le ricerche della dispersa
La vittima e la dispersa erano in vacanza sulla barca a vela che ospitava anche un’altra coppia romana oltre al marito della Cartoni alla guida. Sono rimasti tutti feriti. “L’ho vista annegare dopo il terribile urto“, si dispera ancora l’uomo.
Da ieri il corpo della donna viene cercato con un robot subacqueo che riesce a scandagliare fino a cento metri.
Sulle dinamiche dell’incidente sono tuttora in corso le indagini dei militari dell’Ufficio circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano. L’ipotesi più inquietante resta quella che il motoscafo procedesse col pilota automatico vista la difficoltà degli skipper di procedere in controluce col calare del sole.
A bordo del motoscafo un gruppo di turisti di nazionalità danese.
La collisione è avvenuta alle 17.25 di sabato 23 luglio nel tratto di mare fra l’Argentario e l’Isola del Giglio.
Alla guida del motoscafo un imprenditore danese che viaggiava con la compagna, il figlio e la fidanzata del figlio sull’imbarcazione descritta come “ingovernata”.
La Procura di Grosseto ora dovrà stabilire velocità e traiettoria del motoscafo, che in base a quanto riferito dalla ragazza sul natante, viaggiava col pilota automatico. Un sistema, però, che non è in grado di avvertire la presenza di altre imbarcazioni.
Indagato il danese al timone del motoscafo
Gli investigatori della capitaneria di porto, coordinati dal pm di turno Valeria Lazzarini, hanno sottoposto tutti all’alcool test e al drug test i cui esiti si avranno nelle prossime ore.
Intanto, dall’indagine affiora qualche dettaglio: i danesi avrebbero spiegato che viaggiavano con il sole accecante negli occhi e che dunque sarebbero incappati nella barca a vela solo all’ultimo istante. Sarà una consulenza a stabilire come l’imbarcazione killer procedesse.
Intanto il danese alla guida del natante è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo, lesioni colpose e naufragio.
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