Da Ostia a Terracina: com’è finita nei guai la Giunta Tintari

Tra le carte e le intercettazioni raccolte dalla Procura di Latina salta fuori la società “The Spot” per l’assegnazione dell’Arena del Molo

Arena del Molo Terracina

Da Ostia a Terracina: una delle ragioni che ha portato alla decapitazione dei vertici del comune del basso pontino c’è l’assegnazione dell’Arena del Molo a una società che ha le sue attività nel Lido di Roma. Si tratta della “The Spot”, originariamente realizzatrice dello skatepark di via Domenico Baffigo e dall’anno scorso gestore del parco per la rotellistica di via della Martinica.

Tra le carte e le intercettazioni raccolte dalla Procura di Latina salta fuori la società “The Spot” per l’assegnazione dell’Arena del Molo

Secondo le accuse dei magistrati, infatti, il bando per l’affidamento in gestione dell’Arena del Molo di Terracina, sarebbe stato “cucito addosso” alla “The spot” per ragioni prevalentemente politiche. Per questa e per altre accuse sono finiti agli arresti domiciliari la sindaca Roberta Tintari, l’ex vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi, il presidente del Consiglio comunale Gianni Percoco, l’ingegnere Corrado Costantino, all’epoca dei fatti contestati dirigente del Dipartimento comunale Lavori pubblici e Demanio, il geometra Alberto Leone, funzionario comunale oggi in pensione, e l’imprenditore Giampiero La Rocca. Nei confronti di questi amministratori pubblici sono contestati, a vario titolo, reati che vanno dalla turbata libertà degli incanti, alla corruzione, dalla rivelazione di segreto d’ufficio all’occultamento di atti, dal falso e al trasferimento fraudolento di valori.

L’inchiesta della Procura di Latina accende i riflettori sull’assegnazione dell’Arena del Molo attraverso una procedura di presentazione di istanze concorrenti, finita poi con l’esclusione dei due partecipanti. Si tratta della “The spot”, società proponente l’assegnazione, che, stando all’ordinanza delle misure cautelati, sarebbe stata caldeggiata dal partito di Fratelli d’Italia “di cui aveva sostenuto la campagna elettorale a Ostia”, e “sponsorizzata politicamente – scrive il giudice in un altro passaggio – dall’onorevole Nicola Procaccini (non indagato in questa inchiesta, ndr) che avrebbe sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni europee del 2019”.

L’altra società, la Mea Consulting, aveva presentato un’offerta concorrente, “palesemente migliore” – scrive il giudice citando il verbale di gara – sia sotto il profilo economico che qualitativo e quantitativo dei servizi offerti in favore della collettività. Un’anomalia che certo non era sfuggita alla Mea Consultig, che esclusa dalla gara con dd di fine agosto 2019 a firma dell’ingegnere Costantino, si è difesa in sede di giustizia amministrativa.

Oltre alle procedure sospette, l’ipotesi di gara pilotata sarebbe avvalorata da una serie di intercettazioni. Carlo Sinapi, ex funzionario comunale, all’epoca capo settore Demanio marittimo, anche lui indagato, intercettato con una collega, si sfoga sul comportamento dell’ingegner Corrado Costantino (indagato anche lui) e, per la questione sulla gara dell’Arena del Molo, afferma: “… lui pure ne ha combinate tante sa… mo pure… sto impiccio grosso del Molo a sa che mi c’ha ficcato proprio lui dentro a tutti sti casini… vabè… che ha creato l’ira di Dio delle cose per dà retta ai politici”.

In altra conversazione registrata dagli investigatori, uno degli indagati a piede libero dell’inchiesta parla, sempre a proposito del bando, di “vestito cucito”, e il suo interlocutore risponde che “c’è una ditta de Roma che se chiama The Spot che è tra le altre ditte che collabora con Giorgia Meloni, da Ostia alla campagna elettorale”.

Va ricordato che l’associazione “The Spot” ha ottenuto l’affidamento della gestione dello skatepark comunale di via della Martinica, a Ostia, dopo un regolare bando pubblico indetto dalla Giunta monocolore del Movimento 5 Stelle del X Municipio. E’ altrettanto importante sottolineare che, al momento, non risultano indagati nell’associazione “The Spot”.

Nel rispetto dei diritti degli indagati, va inoltre evidenziato che le prove di eventuali responsabilità si formano nel processo e che gli indagati vanno considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio.

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