Ostia, l’Ama non svuota più i gettacarte nel Commissariato. Il sindacato: “Grave per decoro e igiene”

Da qualche giorno l’Ama rifiuta di svuotare i gettacarte all’interno del Commissariato di Polizia e gli utenti non sanno dove liberarsi dei rifiuti

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Da domenica scorsa l’Ama, con i suoi operatori ecologici, non entra più nel piazzale del commissariato di Polizia Lido per svuotare i cesti gettacarte. E le centinaia di utenti che ogni giorno affollano gli uffici per le loro pratiche non sanno più dove gettare i rifiuti.

Da qualche giorno l’Ama rifiuta di svuotare i gettacarte all’interno del Commissariato di Polizia e gli utenti non sanno dove liberarsi dei rifiuti

La denuncia arriva direttamente dal sindacato dei lavoratori della Polizia SIAP. “Quello che sta succedendo presso il X Distretto di Pubblica Sicurezza Lido di Roma – denuncia Francesco Paolo Russo, dirigente nazionale SIAP con delega ai rapporti coi partiti e movimenti politici nazionali – ha dell’incredibile. L’AMA, a decorrere da domenica scorsa, 10 luglio, avrebbe interdetto il ritiro, presso l’importante presidio di Polizia, dell’immondizia presso gli appositi contenitori che da anni garantivano pulizia e decoro all’esterno dell’edificio”.

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I gettacarte nel piazzale del Commissariato di Polizia interdetti all’uso perchè gli operatori Ama non li svuotano

Per evitare l’accumulo di rifiuti che nessuno smaltirebbe, i gettacarte sono stati sigillati e interdetti all’uso. “Così, l’utenza e gli operatori non hanno dove gettare ogni tipo di rifiuto indifferenziato e non – prosegue Russo – Si tratta di un disservizio grave ed allo stresso tempo fuori luogo date anche le temperature elevate che porteranno oltre che ad una indecorosa situazione visiva anche a problemi di olezzo dato che sicuramente l’utenza non vedendo secchi dove poter gettare la qualunque, lo faranno per forza di cose in terra. Attiveremo ogni canale per capire la situazione cominciando dalla locale politica… non bastavano le ataviche carenze organiche, ora cominciano anche con quelle sulla dignità. Come diciamo noi, rispettateci da vivi”.