Dragona: parco poligenerazionale, tutto da rifare. Progetto sbagliato

Il X Municipio dei tempi del M5S vara un progetto da 350mila euro ma dopo due anni e mezzo ci si accorge dei vincoli esistenti e dei pareri non richiesti

via Parzanò Bagnoletto Dragona

Nel progetto avevano previsto percorsi pedonali, arredi urbani, un’area polivalente di giochi inclusivi anche per bambini disabili, un impianto di luci. Ma dopo due anni e mezzo dallo studio e 19 mesi dall’appalto, ci si accorge che l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico e che la progettazione va rifatta.

Il X Municipio dei tempi del M5S vara un progetto da 350mila euro ma dopo due anni e mezzo ci si accorge dei vincoli esistenti e dei pareri non richiesti

Succede al cosiddetto parco poligenerazionale di via Barzanò, nella zona di Dragona-Bagnoletto. L’amministrazione del X Municipio ha dovuto revocare l’aggiudicazione della gara d’appalto da 350mila euro perché i progettisti nell’ottobre 2019 non si erano accorti del vincolo paesistico oltre di quello del rischio idraulico per la possibilità di allagamenti.

La storia

Nel regno elettorale dell’allora assessore all’Ambiente, Alessandro Ieva, la giunta pentastellata guidata da Giuliana Di Pillo stabilisce di migliorare e arricchire di nuovi moduli di gioco il parco pubblico di via Barzanò attraverso un piano di manutenzione straordinaria. Dotazione economica, data da un finanziamento comunale del 2018, la somma di 350mila euro più 13mila per la progettazione affidata a uno studio esterno.

A dicembre 2020 l’aggiudicazione della gara d’appalto per i lavori da effettuare che vengono assegnati alla “Geopan” di Segni in raggruppamento temporaneo con la “Ipomagi” Srl di Roma che pratica un ribasso del 38,35%.

Passano altri dieci mesi  e, arrivati a ottobre 2021, sono consegnati “in via d’urgenza” specifica il verbale, i lavori finalizzati alle “attività preliminari di inizio cantiere: bonifica dell’area dalla folta vegetazione, rilevare l’area oggetto dell’intervento ed effettuare la caratterizzazione del terreno”.

Il 12 luglio scorso lo stop con la “revoca in autotutela dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto“. Che cosa è successo? Lo spiega il provvedimento. “In ragione del PAI rischio idraulico r4 e r3… deriva una nuova valutazione dei lavori da eseguire per il relativo rischio connesso”. Inoltre, si annulla anche “in ragione dell’esistenza del vincolo paesaggistico nel terreno in oggetto, infatti le opere del progetto approvato, quali percorsi pedonali, arredi urbani, un’area polivalente di gioco, l’impianto di pubblica illuminazione, arrecherebbero un grave cambiamento al paesaggio”.

Insomma tra nuovi e vecchi vincoli quell’opera non si può fare così come progettata. E il X Municipio riconoscerà alle ditte appaltatrici il pagamento dei soli “servizi finalizzati alle attività preliminari di inizio cantiere” ovvero 26mila euro.

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