Il campeggio "irregolare" è a Ostia sulla Spiaggia degli Sposi, all'altezza di piazzale Gasparri.
Dopo i camper sul lungomare, ad Ostia arriva anche il campeggio sulla spiaggia. Quattro tende sulla spiaggia di Ostia Ponente sono state immortalate questa mattina da alcuni residenti del litorale.
Le foto hanno subito suscitato molte reazioni nei cittadini, che hanno voluto dire la loro. Alcuni parlano di degrado, altri più “romantici” pensano ad una comitiva che abbia voluto passare una notte in spiaggia a vedere le stelle, ciò che è sicuro che passare la notte in spiaggia è vietato da un’ordinanza del comune di Roma.
Nell’ordinanza del comune di Roma pubblicata a maggio riguardo la stagione balneare, infatti, si evidenzia che è vietato campeggiare (non solo con tende, ma anche con un semplice ombrellone) anche solo per una notte. Si tratta di un illecito amministrativo.
Inoltre, secondo il Codice Penale chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da 103 euro a 1.032 euro.
Si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da euro 206 a euro 2.064 e si procede d’ufficio se il fatto è commesso da più di cinque persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata.
Se il fatto è commesso da due o più persone, la pena per i promotori o gli organizzatori è aumentata.
Come accennato all’inizio, il fenomeno del campeggio sulla spiaggia segue quello dei camper stanziati sul lungomare (leggi qui). Li troviamo a Piazza Sirio, il vicino Piazzale Magellano, Piazzale Mediterraneo e il viale antistante la stazione di Castel Fusano, occupati da turisti sia italiani che stranieri ma anche per buona parte, da persone in stato di indigenza.
Un fatto risaputo, del quale è informato anche l’assessorato competente del X Municipio, è che di questi camperisti “stabili” e abitanti di roulotte molti hanno gravi difficoltà economiche, familiari o relazionali, e al momento di affrontare la questione del chi sono, il quadro è drammatico, tra persone sfrattate, genitori divorziati, disoccupati o persone con patologie mentali o fisiche gravi. Molti sono censiti e seguiti dai Servizi Sociali del Municipio.
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