Truffe telefoniche con giochi a pagamento all’insaputa del cliente: 33 indagati

Le attivazioni di giochi e suonerie scattavano senza il consenso dei titolari dei contratti telefonici

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Foto di repertorio

Suonerie, giochi e oroscopi attivati a pagamento sugli smartphone all’insaputa dei clienti e con addebiti medi di 5 euro a settimana.  Una delle tante truffe delle false attivazioni telefoniche sarebbe stata ideata, secondo la procura di Milano, a livello nazionale da 33 persone, che a breve potrebbero finire a processo.

Le attivazioni di giochi e suonerie scattavano senza il consenso dei titolari dei contratti telefonici

Il pm Francesco Cajani e dall’aggiunto Eugenio Fisco, infatti, hanno avviato oggi – martedì 5 luglio – la notifica della chiusura delle indagini (atto che prelude in genere la richiesta di rinvio a giudizio) per 33 persone, anche ex dirigenti delle società telefoniche, accusate a vario titolo di frode informatica con furto e conseguente indebito utilizzo dell’identità digitale.

Sette dei 33 indagati dovranno rispondere anche di tentata estorsione contrattuale.

Si parla di una “media di 30/40mila attivazioni” indebite al giorno, nella primavera del 2020, di “servizi premium, cosiddetti Vas” per “ignari consumatori che si vedevano addebitare i relativi costi pari a 5 euro a settimana.

Un giro di attivazioni, ora debellato, che avrebbe fruttato 99 milioni di euro di cui 19 recuperati con sequestri.

Un “sistema” che – spiega la Procura – sarebbe andato avanti “dal 2017 e fino al giugno 2020” in danno dei consumatori e smascherato dagli accertamenti della Polizia Postale, del Nucleo speciale tutela privacy e frodi telematiche della Guardia di Finanza e della Squadra reati informatici della Procura.

Oltre all’operatore telefonico al centro di questa tranche d’indagine, cioè Windtre (non è indagata la società), sono state individuate 26 società “di content service provider”, ovvero “fornitrici di contenuti Vas”.

Molte delle attivazioni indebite avrebbero riguardato le cosiddette utenze “machine to machine”, utilizzate “dai consumatori, ad esempio, per la gestione di ascensori e caldaie”, come già venuto a galla. Quando nell’estate 2020 si seppe dell’indagine, le attivazioni poi si azzerarono.

Gli atti dell’inchiesta sono stati anche trasmessi tempo fa all’Agcom, che è intervenuta con una delibera il 14 gennaio 2021 “regolando in modo efficace” il mercato dei “servizi Vas”.

E così, spiega il procuratore di Milano, Marcello Viola, “il fenomeno accertato dall’indagine è attualmente scomparso”.

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